Riepilogo
Strage via Fani: nel 40° anniversario Mattarella sul luogo del rapimento di Aldo Moro e dell’eccidio della sua scorta
Nel 40° anniversario del rapimento di Aldo Moro, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto questa mattina una corona di fiori davanti alla nuova targa monumentale che ricorda la strage dei cinque uomini della scorta dello statista, in via Mario Fani, a Roma. La targa, scoperta poco dopo le 9, lo stesso orario di quei tragici eventi del 16 marzo 1978, riporta i nomi delle vittime dell’agguato brigatista: i carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci, i poliziotti Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Alla commemorazione erano presenti i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la sindaca di Roma Virginia Raggi, i vertici dell’arma dei carabinieri e della polizia di Stato, ma anche un gruppo di studenti delle scuole romane, oltre a numerosi cittadini. Con una successiva cerimonia, ai “martiri di via Fani” è stato intitolato un giardino pubblico a poche centinaia di metri dal luogo della strage. (clicca qui)
Padre Pio: il racconto delle Stimmate davanti al Sant’Uffizio
L’Osservatore Romano, nell’edizione di domani (in distribuzione da oggi pomeriggio), riporta la prima deposizione di Padre Pio da Pietrelcina davanti al Sant’Uffizio. Datato 15 giugno 1921 – ore 17 – il testo è emerso nel 2008, dopo l’apertura agli studiosi degli archivi della Congregazione della Dottrina della Fede relativamente alle carte del periodo di Pio XI (1922-1939). Si è venuti così a conoscenza che padre Pio era stato sottoposto, nel 1921, a una serie di deposizioni giurate da un inviato del Sant’Uffizio, il vescovo di Volterra Carlo Raffaello Rossi, che gli aveva domandato di raccontargli cosa era avvenuto alle sue mani, ai piedi e al costato il 20 settembre 1918. Padre Pio dichiarò che “il 20 Settembre 1918 dopo la celebrazione della Messa trattenendomi a fare il dovuto ringraziamento nel Coro tutt’ad un tratto fui preso da un forte tremore, poi subentrò la calma e vidi N. S. in atteggiamento di chi sta in croce, ma non mi ha colpito se avesse la Croce, lamentandosi della mala corrispondenza degli uomini, specie di coloro consacrati a Lui e più da lui favoriti. Di qui si manifestava che lui soffriva e che desiderava di associare delle anime alla sua passione. M’invitava a compenetrarmi dei suoi dolori e a meditarli: nello stesso tempo occuparmi per la salute dei fratelli. In seguito a questo mi sentii pieno di compassione per i dolori del Signore e chiedevo a lui che cosa potevo fare. Udii questa voce: «Ti associo alla mia Passione». E in seguito a questo, scomparsa la visione, sono entrato in me, mi son dato ragione e ho visto questi segni qui, dai quali gocciolava il sangue. Prima nulla avevo”. (clicca qui)
Terra Santa: Ccee-Kek, “Israele si faccia garante di tutti i luoghi santi di Gerusalemme, nel rispetto dello Status Quo”
“Riconoscendo i passi compiuti finora dal primo ministro Benjamin Netanyahu, auspichiamo che il governo israeliano si faccia garante di tutti i luoghi santi di Gerusalemme, nel rispetto dello Status Quo e tuteli la presenza dei cristiani in Terra Santa. L’anelito di pace di questa terra passa anche attraverso l’impegno nel contrastare ogni forma di discriminazione sulla base della religione”. È quanto scrivono il card. Angelo Bagnasco, presidente del Ccee, e il vescovo Christopher Hill, presidente della Kek, in una lettera congiunta indirizzata a Teofilo III, Patriarca della Città Santa di Gerusalemme, di Tutta la Palestina e Giordania, a Sua Beatitudine Nurhan Boghos Manoogian, Patriarca del Trono Apostolico di San Giacomo (Armeno) e a padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, i tre leader che recentemente avevano firmato una dichiarazione comune per protestare contro la proposta del comune di Gerusalemme di tassare gli edifici religiosi, disponendo nel contempo anche la chiusura del Santo Sepolcro. Nella lettera, i presidenti delle due organizzazioni ecclesiali europee chiedono il “rispetto degli accordi esistenti e delle obbligazioni internazionali che garantiscono i diritti e i privilegi delle Chiese” e confidano che “il governo israeliano, sostenuto dal desiderio di pace e giustizia del popolo israeliano, possa prevalere sulla decisione del comune di Gerusalemme di tassare la proprietà delle Chiese. Questa misura metterebbe a rischio non solo i servizi religiosi e caritatevoli rivolti all’intera popolazione del territorio, ma la stessa presenza cristiana a Gerusalemme”. (clicca qui)
Carceri: approvata la riforma dell’ordinamento penitenziario. Prevista riduzione del ricorso alla detenzione in favore di misure alternative
Il Consiglio dei Ministri ha approvato questa mattina la riforma dell’ordinamento penitenziario. Il decreto legislativo, suddiviso in 6 parti, torna ora all’esame delle Commissioni parlamentari per il via libera definitivo, visto che al testo sono state apportate alcune modifiche, ma non sostanziali. “Il provvedimento – si legge in un comunicato stampa diffuso oggi da Palazzo Chigi – ha principalmente l’obiettivo di rendere più attuale l’ordinamento penitenziario previsto dalla riforma del 1975, per adeguarlo ai successivi orientamenti della giurisprudenza di Corte Costituzionale, Corte di Cassazione e Corti europee”. Nelle intenzioni, la riforma vuole “ridurre il ricorso al carcere in favore di soluzioni che, senza indebolire la sicurezza della collettività, riportino al centro del sistema la finalità rieducativa della pena indicata dall’art. 27 della Costituzione” oltre che “diminuire il sovraffollamento, sia assegnando formalmente la priorità del sistema penitenziario italiano alle misure alternative al carcere, sia potenziando il trattamento del detenuto e il suo reinserimento sociale in modo da arginare il fenomeno della recidiva”. (clicca qui)
Terremoto Centro Italia: mons. Pompili (Rieti), “la nostra terra attende di essere rigenerata”. Le “Comunità Laudato si’” con Slow Food una “risposta concreta”
“Partiamo da una terra ferita dal terremoto del 24 agosto del 2016; una terra che attende impazientemente di essere rigenerata. Uso il termine rigenerazione e non ricostruzione perché in questi mesi abbiamo già maturato qualche sospetto sul tempismo e sulla capacità di ricostruzione”. Lo ha detto il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, durante la presentazione alla stampa delle “Comunità Laudato si’”, progetto pensato con il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini e che si richiama all’enciclica di Papa Francesco che espone i principi di un’ecologia integrale. La novità della “Laudato si’”, per il vescovo di Rieti, “è quella di aver messo in stretta connessione il tema della giustizia sociale con quello dell’ecologia sin qui trattatati in modo separato. La provocazione di Laudato si’, non ancora del tutto recepita, – ha spiegato mons. Pompili – è nell’idea che la visione ecologica dell’ambiente implichi una relazione a più vettori con il Creato, con le persone e con Dio, cioè una visione olistica. Siamo convinti – ha aggiunto – che qui tutto è connesso e che non sarà possibile rigenerare questo territorio se non riuscendo a mettere in relazione tra di loro le persone, le persone con l’ambiente che potrà essere vissuto e non desertificato, a condizione che si facciano delle proposte eco-sostenibili. Le Comunità Laudato si’ sono un modo pratico, concreto, possibile che proponiamo a chi vorrà essere della partita”. (clicca qui)
Giornata vittime mafia: don Ciotti (Libera), “abbiamo bisogno di una memoria viva, che si traduca in impegno e responsabilità”
Si svolgerà a Foggia il 21 marzo e in contemporanea in migliaia di luoghi in tutta Italia, Europa e America Latina, la XXIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con la Rai-Responsabilità sociale, e sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica. “Terra, solchi di verità e giustizia” è il tema che accompagnerà il 21 marzo, durante il quale i familiari di vittime innocenti delle mafie saranno presenti a Foggia e nei tanti luoghi dove si svolgerà la manifestazione. “Abbiamo bisogno – commenta don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera – di una memoria viva, una memoria che si traduca in impegno e in responsabilità. Accanto a chi muore ‘fuori’ non possiamo dimenticare coloro che muoiono ‘dentro’. Sta a noi non lasciarli soli , perché non diventino vittime a loro volta della nostra indifferenza e rassegnazione. Il nostro Paese è in emergenza ‘civiltà’, è necessario un impegno collettivo per uscire dall’io e organizzare il noi. Un impegno che guarda al futuro, che vuole costruire speranza, una speranza che va tradotta e declinata nella vita concreta”. (clicca qui)
Croazia: la Caritas aiuta i colpiti delle frane a Hrvatska Kostajnica
(Sofia) Per aiutare i colpiti dalle forti inondazioni e frane in Croazia, a Hrvastka Kostajnica, (al confine con la Bosnia), si è svolto un incontro tra il direttore della Caritas croata, mons. Fabijan Svalina, il vicario generale della diocesi di Sisak, mons. Marko Cvitkusic, e le persone coinvolte che hanno ricevuto un assegno di 56.000 kune, pari a 7.500 euro dalla Caritas. All’inizio di questa settimana, in seguito al veloce riscaldamento e scioglimento della neve, a Hrvastka Kostajnica, le acque sotterranee hanno causato diverse frane del terreno. Il bilancio è di sette case distrutte, due abitazioni con crepe, mentre circa 20 alloggi rimangono ancora sotto la minaccia di frane. Per volere del cardinale di Zagabria, Josip Bozanic, presidente della Caritas nel Paese balcanico, le persone colpite riceveranno un’ulteriore assistenza, pari a 2.000 kune (269 euro) per ciascun membro della famiglia. (clicca qui)