Conflitti

Siria: Unicef, “piano di aiuti per 50mila persone in fuga da enclave del Ghouta orientale”

“L’Unicef ha messo in atto un piano di aiuti per far fronte alle 50mila persone che stanno uscendo dall’enclave del Ghouta orientale”. Lo ha dichiarato la portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, Marixie Mercado, a proposito della crisi in Siria. Una crisi raffigurata con un’immagine emblematica scattata a Beit Sawa (Ghouta orientale), in cui un uomo diretto a Hamourieh trasporta un bambino nella valigia. “Stiamo pianificando una risposta alle evacuazioni, da un po’ di tempo e nello specifico per fornire rifugi con assistenza d’emergenza”. L’Unicef annuncia il proprio impegno in tre rifugi e raggiungerà il quarto domani, con aiuti fra cui acqua, pannolini e kit per lavarsi. “I bambini mostravano segni evidenti di malnutrizione. La maggior parte dei bambini più giovani soffriva anche carenza di vitamina D e non riusciva a camminare bene – si legge in una nota –. Molti mostravano segni di carenza di micronutrienti; una pelle molto secca e spaccata, affaticamento, lesioni ai bordi delle labbra. Molti bambini avevano bisogno di cure per la scabbia e per i pidocchi. Le donne anche segni di anemia e malnutrizione”. La collaborazione tra Unicef e Mezzaluna Rossa Araba siriana ha permesso il trasporto di acqua verso i luoghi vicini ad Afrin più affollati. “Il piano era di trasportare 500.000 litri d’acqua ogni giorno per oltre 35.000 persone, ma è stato interrotto il 15 marzo a causa di un’escalation degli attacchi sulla città di Afrin”. Il Fondo per l’infanzia nell’ultimo convoglio annuncia di avere portato “kit sanitari e nutrizionali per rispondere ai bisogni di circa 40.000 persone, assieme a vaccini e a provviste simili sufficienti per due mesi”. Fra gli sfollati interni scappati da Afrin, “sono stati raggiunti oltre mille tra bambini e donne in stato di gravidanza o in allattamento con supporto alla nutrizione fra cui integratori, biscotti ad alto contenuto energetico e creme spalmabili”.