Visita pastorale
“San Pio ha combattuto il male per tutta la vita e l’ha combattuto sapientemente, come il Signore: con l’umiltà, con l’obbedienza, con la croce, offrendo il dolore per amore. E tutti ne sono ammirati; ma pochi fanno lo stesso. Tanti parlano bene, ma quanti imitano?”. A denunciarlo è stato il Papa, nella parte finale dell’omelia della messa a San Giovanni Rotondo. “Molti sono disposti a mettere un ‘mi piace’ sulla pagina dei grandi santi, ma chi fa come loro?”, l’obiezione: “Perché la vita cristiana non è un ‘mi piace’, ma un ‘mi dono’. La vita profuma quando è offerta in dono; diventa insipida quando è tenuta per sé”. “San Pio ha offerto la vita e innumerevoli sofferenze per far incontrare il Signore ai fratelli. E il mezzo decisivo per incontrarlo era la Confessione, il sacramento della Riconciliazione”, ha fatto notare Francesco: “Lì comincia e ricomincia una vita sapiente, amata e perdonata, lì inizia la guarigione del cuore. Padre Pio è stato un apostolo del confessionale. Anche oggi ci invita lì; e ci dice: ‘Dove vai? Da Gesù o dalle tue tristezze? Dove torni? Da colui che ti salva o nei tuoi abbattimenti, nei tuoi rimpianti, nei tuoi peccati? Vieni, il Signore ti aspetta. Coraggio, non c’è nessun motivo così grave che ti escluda dalla sua misericordia’”. “I gruppi di preghiera, gli ammalati della Casa Sollievo, il confessionale”: tre “segni visibili”, ha concluso il Papa, che ci ricordano tre eredità preziose: la preghiera, la piccolezza e la sapienza di vita. Chiediamo la grazia di coltivarle ogni giorno.