Politica
“Tappa decisiva” dei negoziati Brexit è quella che è stata presentata ai giornalisti in conferenza stampa da Michel Barnier, negoziatore per la Commissione europea, dopo l’incontro con il collega David Davis, segretario di Stato del Regno Unito per l’uscita dall’Ue. Si è raggiunto l’accordo su larga parte del “testo giuridico congiunto” dell’accordo del Brexit che Barnier nei prossimi giorni sottoporrà al gruppo di lavoro sul Brexit del Parlamento europeo, al Consiglio per gli affari generali, alla Commissione europea mercoledì e venerdì al Consiglio europeo chiamato a “giudicare sullo stato dei negoziati”. Si tratta della terza versione del testo presentato il 28 febbraio scorso. Nel testo sono stati “giuridicamente tradotti” i punti concordati sui diritti dei cittadini e il regolamento finanziario. Il testo definisce la durata limitata della transizione: comincerà il 30 marzo 2019 e terminerà il 31 dicembre 2020. In quel periodo “la Gran Bretagna non parteciperà più alle decisioni dell’Ue, ma godrà ancora dei vantaggi e benefici del mercato unico e dell’unione doganale, così come dovrà sottostare alle regole” e i cittadini che arriveranno in Uk in quei mesi “godranno degli stessi diritti dei cittadini arrivati prima del 31 marzo 2019. Sarà il “periodo delle negoziazioni” di nuovi accordi tra Ue e Regno Unito per definire le relazioni future e il periodo in cui “dopo 40 anni firmeremo nuovi accordi con vecchi e nuovi alleati nel mondo, che entreranno in vigore dopo la fine del periodo di transizione”, ha detto Davis. Tra i “progressi avvenuti”, gli accordi in materia di procedure doganali, circolazione dei prodotti, nucleare e protezione marchi. Restano da analizzare i temi della “protezione dei dati e il riconoscimento dei procedimenti giuridici”. “Divergente” è ancora la posizione di Ue e Regno Unito sulla “governance dell’accordo di ritiro” e sulla questione dell’Irlanda del Nord. Se entrambe le parti concordano nel voler evitare la frontiera tra Irlanda del Nord e Repubblica di Irlanda, ribadita da Davis insieme alla volontà di “mantenere fede agli accordi del venerdì santo”, ancora non si sa come dovrà avvenire. Oggi è stata redatta una “agenda futura” su come affrontare la questione irlandese nelle prossime settimane.