Omelia

Diocesi: mons. Marino (Savona), “la logica moderna del tenere l’altro a debita distanza rimane insoddisfacente”

“Siamo tutti tentati di ‘bastare a noi stessi’ e ‘non dipendere da nessuno’; vorremmo essere senza debiti e senza mancanze. Forse, però, la parabola della autosufficienza assoluta inizia a mostrare le sue crepe e cominciamo a intuire che non si vive senza gli altri e senza l’Altro”. Lo ha detto mons. Calogero Marino, vescovo di Savona-Noli, durante l’omelia della messa che ha celebrato ieri, in occasione della festa patronale di Nostra Signora della Misericordia, nella basilica dedicatale. “È vero: l’altro ci scomoda sempre – ha ribadito il presule –. Perché il suo esserci apre una ferita-feritoia alla nostra supposta autosufficienza. Eppure, la logica moderna del tenere l’altro a debita distanza rimane insoddisfacente”. Citando Papa Francesco, mons. Marino ha sottolineato la contrapposizione tra “la faticosa bellezza della relazione e la tentazione di non chiedere mai e di non dare niente a nessuno. Questa è la scelta alla quale oggi siamo chiamati. Fiducia contro diffidenza”. Poi, lo sguardo si è soffermato sull’alleanza dell’uomo con Dio che ispira anche l’alleanza con gli altri, quella fra le generazioni e, terzo aspetto, l’alleanza civile e politica, l’alleanza con la creazione. Su quest’ultimo punto si è concentrato alla luce della Laudato si’ e citando Benedetto XVI, ma anche il cantautore Niccolò Fabi. “Chiedo a tutti – ha concluso mons. Marino – di lottare con più decisione contro il degrado e la trascuratezza, impegnandoci in una artigianale cultura della cura, fatta di ‘una somma di piccole cose’; praticare stili di vita sobri e sostenibili dal punto di vista ambientale, promuovere il commercio equo e solidale, contenere per quanto possibile i rifiuti, differenziandone la raccolta, mi paiono opzioni non più rinviabili e fondate in un’autentica teologia della creazione”.