Anniversario

Albania: 25° di sacerdozio per mons. Peragine (vescovo), “come missionario intendo svolgere il mio servizio di pastore”

“Tantissimi sono i ricordi e soprattutto le diverse tappe che hanno scandito il percorso di questi anni. Con certezza posso affermare che nei diversi momenti ho sempre sentito la mano del Signore che tracciava il mio cammino. Nella mia debolezza mi sono sempre lasciato guidare da Lui”. Lo afferma mons. Giovanni Peragine, amministratore apostolico dell’Albania meridionale e vicepresidente della Conferenza episcopale albanese, che celebra oggi il 25° dell’ordinazione sacerdotale. “Vent’anni fa sono stato inviato in Albania come missionario e come missionario intendo svolgere il mio servizio di pastore – aggiunge –. In questi primi mesi del mio ministero in questa vasta zona del territorio albanese, sto prendendo coscienza della ricchezza spirituale presente in queste piccole, ma vive comunità cristiane”. Il presule elogia “il grande lavoro pastorale dei missionari, sacerdoti e religiosi, che con generosità e disinteresse, affrontano le sfide dell’evangelizzazione ‘ad gentes’ verso un popolo provato ancora da un recente passato di sofferenza e oppressione”. Mons. Peragine indica le ferite presenti nel Paese. “Ancora oggi, nonostante siano passati 25 anni dalla fine della dittatura, molta gente è offesa nei diritti umani fondamentali a causa della povertà che in molti casi diventa miseria, per la mancanza di una casa dignitosa, del lavoro e soprattutto di speranza per il futuro proprio e di quello dell’intero Paese”. Eppure, “in un contesto pagano, o comunque non cattolico, queste piccole comunità cristiane rappresentano una piccola luce che illumina e da calore”. Quindi, “l’obiettivo del mio ministero episcopale è quello di mettermi accanto al lavoro della piccola comunità cristiana e incoraggiare la loro testimonianza di vita, certo delle ‘grandi cose’ che il Signore sta compiendo in questa terra”.