Editoria
Verrà presentato giovedì 22 marzo, alle 17.30 presso la Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, il libro “Giacomo Biffi. Spiragli su Gesù” (Esd -Edizioni Studio Domenicano). Con l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Maria Zuppi, moderati da padre Giorgio Carbone interverranno anche Matteo Matzuzzi, giornalista de “Il Foglio”, e padre Giuseppe Barzaghi, filosofo, teologo e allievo del cardinale Giacomo Biffi. Il volume raccoglie tre scritti del card. Biffi che non avevano mai visto le stampe. Il primo inedito si intitola “Sguardi su Gesù Cristo” e consiste in tre meditazioni in cui l’autore pone la domanda: “Gesù è ‘uno dei…’ o ‘il’? È catalogabile o è un caso a sé? La sua comparsa nel mondo è un fatto importante, ma commisurabile coi nostri metri di giudizio, o è un evento unico, decisivo, irripetibile?”. “Essere cristiani – si legge in una nota – significa avere capito che Gesù è ‘il’, che non ci sono qualifiche adeguate a lui, che è una singolarità assoluta”.
Nel secondo inedito, intitolato “Lettura cristiana del Libro di Giona”, Biffi rileva da un lato che l’aspetto più originale di Giona è svelare un Dio umorista, e dall’altro che per Gesù stesso il “segno di Giona” (che annuncia la volontà che tutti siano salvi, che predica la conversione, che presagisce la vittoria sulla morte) compendia tutte le ragioni di speranza che sono date agli uomini. Inoltre, in questo scritto Biffi parla a lungo dell’umorismo, come tratto saliente di Dio e del cristiano.
Nel terzo inedito, intitolato “L’ultima settimana di Gesù”, Biffi mette in luce le numerose difficoltà che emergono dai racconti evangelici circa la successione degli ultimi giorni dell’esistenza terrestre di Gesù. Se Gesù avesse mangiato l’Ultima Cena al giovedì, poco più di 12 ore avrebbero separato l’arresto dalla crocifissione. E in queste 12 ore avrebbe dovuto subire almeno due processi: il che è poco verosimile. Perciò il cardinale con dovizia di particolari ricostruisce l’ultima settimana e arriva a provare che Gesù e gli Apostoli hanno celebrato la Pasqua seguendo un calendario diverso da quello ufficiale: hanno mangiato la Pasqua il martedì sera, secondo il calendario di Qumran.