Situazioni di male

Pre-Sinodo giovani: Via Crucis, persecuzione per motivi religiosi, schiavitù, dipendenza

E’ la vicenda di Salem Matti Kourk, 43 anni, cristiano di Bartalah, una cittadina vicino a Ninive, in Iraq, arrestato e torturato a morte nel 2014 dai miliziani dell’Isis, ad inaugurare la galleria delle 14 “situazioni di male” che costellano, una per ogni stazione, la Via Crucis dei giovani della riunione pre-sinodale in corso questa sera nella Basilica di San Giovanni Laterano. “Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole” (Gv 5,21), il motto dell’appuntamento quaresimale. Presso ogni stazione, dove è collocata una tomba con una croce, viene denunciata una particolare situazione di male, proclamato un brano evangelico e proposta la testimonianza (o raccontata la vicenda) di chi ha sperimentato su di sé le conseguenze del male. Segue una preghiera di invocazione e di resurrezione. Nella prima stazione, dunque, la condanna a morte di Gesù è abbinata alla persecuzione per motivi religiosi. Ad accompagnare la seconda stazione, la denuncia della schiavitù nella storia di Joseph, venduto a sette anni come schiavo in Sud Sudan e sopravvissuto torture indicibili. Terza stazione: la dipendenza nella testimonianza di Veronica, 21 anni, caduta a 13 anni nel tunnel della droga: “Dopo aver visto un amico di 23 anni (che porto nel cuore) perdere la vita, ho smesso con ogni tipo di droga. Finalmente oggi sto bene: ho ritrovato la voglia di vivere e la felicità”.