Situazioni di male
“Avevo 13 anni quando, la mattina dell’8 giugno 1979, assistetti al ferimento di mio padre: otto proiettili che, oltre a ferire lui, segnarono profondamente il mio animo e quello di mia madre, anche lei presente”, racconta Elisabetta Farina, figlia di Giovanni Farina, vittima del terrorismo, nel corso della Via Crucis dei giovani della riunione pre-sinodale questa sera nella basilica di San Giovanni in Laterano. La situazione di male abbinata alla dodicesima stazione è infatti guerra e terrorismo. Il diritto allo studio negato è invece il tema della tredicesima stazione, nelle parole di Padura, scrittore cubano che racconta come nel suo Paese un libro valga “un piccolo tesoro” (una giornata di salario medio) e la stessa copia venga letta da una ventina di persone perché è l’unico modo “per crescere e superar l’ignoranza”. Quattordicesima e ultima stazione: i carcerati e i condannati a morte. Il caso illustrato è quello della famiglia Whitaker, in Texas, sterminata nel 2003 dal figlio maggiore che ha ucciso la madre la madre e il fratello minore. Il padre, pur ferito gravemente, è sopravvissuto e si è battuto negli anni per risparmiare la vita del figlio omicida.