Venerdì Santo
“Siamo terra, siamo fango, siamo niente in confronto a te”. È l’istantanea della settima stazione, quella dove “uno strano re, un re nella polvere”, cade per la seconda volta. “Ma tu hai voluto diventare come noi, e ora ti mostri vicino a noi, con le stesse nostre fatiche, le stesse nostre debolezze, con lo stesso sudore della nostra fronte”, scrivono i ragazzi del liceo romano a cui quest’anno il Papa, che presiede stasera la Via Crucis al Colosseo, ha affidato le meditazioni. “Ora anche tu, in questo venerdì, come capita anche a noi, sei prostrato dal dolore”, proseguono i giovani: “Ma tu hai la forza di andare avanti, non hai paura delle difficoltà che puoi incontrare, e sai che alla fine della fatica c’è il Paradiso; ti rialzi per dirigerti proprio lì, per aprirci le porte del tuo regno”. “Fa che siamo pronti a rialzarci dopo essere caduti, che possiamo imparare qualcosa dai nostri fallimenti”, la preghiera.