Famiglia

Amoris Laetitia: card. Kasper, nessuna “eresia”, il “popolo di Dio” lo ha capito

“La tradizione non è un lago stagnante, ma è come una sorgente, un fiume: è una cosa vivente. La Chiesa è un organismo vivente e così si deve tradurre la sempre valida tradizione cattolica nell’attuale situazione. Questo è il senso dell’aggiornamento di cui aveva parlato Papa Giovanni XXIII”. Ad affermarlo – a proposito del dibattito sull’Amoris laetitia e alla vigilia della pubblicazione del suo ultimo libro, “Il messaggio di Amoris laetitia. Una discussione fraterna”, edito della Queriniana – è il card. Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, in un’intervista rilasciata a “Vatican News“, nel giorno del suo 85° compleanno. “I dibattiti nella Chiesa sono necessari; non bisogna averne paura!”, prosegue il teologo, “ma c’è un dibattito troppo acerbo, troppo forte, con l’accusa di eresia. Un’eresia è un tenace atteggiamento che nega un dogma formulato. La dottrina dell’indissolubilità del matrimonio non è messa in questione da parte di Papa Francesco! Prima di dire che si tratta di eresia bisognerebbe sempre chiedersi come intende l’altro una sua affermazione. E, prima di tutto, bisognerebbe presuppore che l’altro sia cattolico e non supporre il contrario!”. A proposito della contestata “Nota 351” di Amoris laetitia sull’ammissione ai Sacramenti dei divorziati e risposati, Kasper ricorda che “il Concilio di Trento dice che nel caso in cui non ci sia un peccato grave, ma di natura veniale, l’Eucaristia toglie questo peccato. Peccato è un termine complesso. Non è soltanto il precetto oggettivo, ma c’è anche l’intenzione, la coscienza della persona, e si deve vedere nel foro interno – nel Sacramento della Penitenza – se c’è veramente un peccato grave o forse un peccato veniale o forse nulla. Se è soltanto un peccato veniale, la persona può essere assolta ed essere ammessa al Sacramento dell’Eucaristia. Questo corrisponde già alla dottrina di Papa Giovanni Paolo II e, in questo senso, Papa Francesco è in piena continuità sulla scia aperta dal Papa precedente. Non vedo ragione allora per dire che questa sia un’eresia”. “Il Popolo di Dio è molto contento, è lieto di questo documento perché dà spazio alla libertà, ma interpreta anche la sostanza del messaggio cristiano in un linguaggio comprensibile”, commenta il cardinale: “Quindi il Popolo di Dio capisce! Il Papa ha un’ottima alleanza con il Popolo di Dio”. “Oggi viviamo un tempo di violenza inedita nel mondo. Molte persone sono ferite. Anche nei matrimoni ci sono molto ferite”, conclude Kasper: “La gente ha bisogno della misericordia, dell’empatia, della simpatia della Chiesa in questi tempi difficili in cui viviamo oggi. Penso che la misericordia sia la risposta ai segni del nostro tempo”.