Conferenza episcopale

Bosnia-Erzegovina: a Sarajevo plenaria dei vescovi austriaci. Card. Schönborn, “follia della Croce centro della fede cristiana”. Dialogo fra le due Chiese

Sono in corso a Sarajevo i lavori dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale austriaca che per la prima volta si riunisce in Bosnia-Erzegovina. Nella messa celebrata ieri sera nella cattedrale, il cardinale di Vienna Christoph Schönborn ha ringraziato i fedeli perché, “durante l’assedio, hanno sperimentato la croce” e “poiché la pace non è ancora completa” ha assicurato la preghiera “affinché giungano la pace e la giustizia e affinché la Chiesa viva una risurrezione in questa terra”. “La follia del messaggio della Croce”, ha indicato il cardinale, “è il centro della fede cristiana e la via per superare la violenza”. Proprio dalla situazione nel Paese e dalla drammatica condizione dei cattolici e le prospettive per il loro futuro è cominciata stamane l’assemblea con un incontro congiunto tra gli episcopati di Austria e di Bosnia-Erzegovina. Secondo quanto riferisce l’agenzia Kathpress, il segretario generale Ivo Tomasevic ha presentato alcuni dati: nel 1991 c’erano 812.256 cattolici in Bosnia ed Erzegovina, contro i 376.134 del 2017, con un calo del 53%. Particolarmente drammatica è la situazione nella Repubblica serba, dove i cattolici sono passati da 152.856 del 1991 a 8.369 nel 2017, con un calo di quasi il 95%. Nell’arcidiocesi di Sarajevo, nel 1991 c’erano 529.049 cattolici, contro i 154.263 del 2017 (-70%). I lavori continueranno fino a giovedì 8 marzo. Mercoledì i vescovi incontreranno rappresentanti politici e religiosi. In occasione di quest’assemblea sono stati benedetti anche i nuovi locali che accolgono l’arcivescovo di Sarajevo.