Cinema

Oscar 2018: James Ivory vince la prima statuetta a 90 anni. “Scappa. Get Out” miglior sceneggiatura originale

Il tema della violenza sulle donne (“Time’s Up”) irrompe, come da previsione, nella notte degli Oscar. Le attrici Ashley Judd, Annabella Sciorra e Salma Hayek, in prima linea nelle proteste degli ultimi mesi, hanno introdotto un filmato dedicato a un cinema libero da ogni forma di discriminazione, con la testimonianza di donne e uomini dello star system hollywoodiano.
Premio per il miglior cortometraggio documentario “Heaven is a Traffic Jam on the 405” per la regia di Frank Stiefel, mentre “The Silent Child “di Chris Overton e Rachel Shenton ha vinto l’Oscar come miglior cortometraggio, opera dedicata al mondo dei bambini non udenti, alle difficoltà sociali che spesso devono affrontare.
Nel corso della cerimonia, però, Hollywood non ha dimenticato il politically correct e ha reso omaggio anche agli eroi delle forze armate, attraverso i film che hanno parlato del valore dei difensori della patria.
L’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, come da previsioni, è andato a James Ivory per il film italiano di Luca Guadagnino “Chiamami con il tuo nome” (“Call Me by Your Name”). Lo scrittore nonché regista Ivory è al primo Oscar all’età di 90 anni (il prossimo 7 giugno); è noto in particolar modo per la regia di “Camera con vista” (1985) e di “Quel che resta del giorno” (1993).
L’Oscar per la miglior sceneggiatura originale è stato assegnato a Jordan Peele per “Scappa. Get Out”, di cui è anche regista, al suo esordio dietro alla macchina da presa. Il thriller a tinte horror, manifesto afroamericano 2017-2018 nell’industria hollywoodiana, ha sbaragliato il super favorito Martin McDonagh di “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” (“Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”), già vincitore del Golden Globe.
La miglior fotografia è quella di “Blade Runner 2049”, premio assegnato al direttore inglese Roger A. Deakins.

(Sergio Perugini)