Politica

Elezioni 2018: Tarquinio (Avvenire), “un sommovimento dal basso ha solidificato tre poli, ma nessuno è autosufficiente”

“Il nuovo Parlamento annuncia un cambio di stagione. Per l’insufficienza dell’azione politica della proposta arrivata agli elettori non sono le riforme costituzionali ad accompagnare e a indicare l’inizio della fase nuova nella vita politica del nostro Paese, ma sono le determinazioni dei cittadini, quei sommovimenti dal basso che, attraverso le urne, portano al cambiamento del quadro politico”. Lo dice il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, nel suo videoeditoriale sull’esito delle elezioni politiche. “Si sono solidificati tre grandi poli nello schieramento multipolare che caratterizza ormai l’Italia e sono quelli che rappresenteranno nel nuovo Parlamento le forze che tengono il campo”. Tarquinio segnala poi “uno dei grandi problemi della nostra politica e dei cittadini”, cioè “la distanza che si è andata accentuando tra Paese reale, gente vera, e Paese legale, coloro che ci rappresentano”. Il direttore di Avvenire osserva anche che, tra Movimento 5 Stelle, Centrodestra e Pd, “nessuna di queste forze è autosufficiente”. “Nessuna è in grado di assicurare da sola il governo del Paese. Ognuna, però, ha proporzioni precise. La politica dovrà fare i conti con questo. Il problema sta davanti ai leader sconfitti e a quelli che hanno vinto una battaglia ma non si sa se saranno in grado di governare la pace necessaria”. Secondo Tarquinio, “la pace necessaria è quella che consentirà all’Italia di proseguire sul cammino della ripresa che è cominciato nel nostro Paese, di interagire con l’Europa contribuendo a costruire un quadro più giusto e più efficace”. “Questo è il problema che sta davanti alla politica – conclude -. Alla saggezza del Capo dello Stato spetterà di dipanare una matassa che si è fatta obiettivamente complicata”.