Diritto alla vita

Irlanda: referendum sull’aborto. Mons. O’Reilly (Kilmore), “per il bene di donne e nascituri dovremmo mantenere l’ottavo emendamento”

“Più invecchio e più apprezzo il dono più prezioso di tutti, il dono della vita”. Comincia così il messaggio pastorale del vescovo di Kilmore, mons. Leo O’Reilly che torna sul tema della sacralità della vita mentre i cittadini irlandesi si preparano a dire con un referendum se vogliono togliere dalla costituzione l’“ottavo emendamento” che riconosce ed equipara il diritto alla vita del nascituro a quello della madre, proibendo di fatto l’aborto. “Migliaia di nascituri sono stati salvati in Irlanda negli ultimi 30 anni per l’ottavo emendamento”, scrive mons. O’Reilly che cita statistiche del 2015 per mostrare come l’Irlanda sia “per le donne incinte un posto più sicuro del Regno Unito” dove avvengono 200mila aborti ogni anno o degli Stati Uniti “dove negli ultimi cinquant’anni c’è stata una media sbalorditiva di un milione di aborti all’anno”. “Riconosco che io, in quanto uomo, forse non riesco a capire l’esperienza di una donna che affronta una gravidanza difficile”, scrive ancora il vescovo, o l’angoscia di chi si “sente costretta a scegliere un aborto”. C’è però sempre la possibilità di ricevere una “risposta genuinamente compassionevole” che si prenda cura “delle due vite da proteggere”. “Per il bene delle donne e dei bambini non nati, e per il bene della nostra comune umanità, credo fermamente che dovremmo mantenere l’ottavo emendamento”, scrive il vescovo nella lettera in cui contro-argomenta le diverse obiezioni mosse da chi ne vuole l’abrogazione.