Crisi

Lavoro: Torino, sospeso lo sciopero dei metalmeccanici per Embraco. In agitazione i lavoratori di Italiaonline

Mentre sulla vicenda Embraco-Whirlpool la situazione sembra rasserenarsi (almeno per il momento), quella di Italiaonline (ex Seat Pagine Gialle) sale di tono seguendo fra l’altro un copione molto simile a quello della prima vicenda. Dopo la serie di assemblee in fabbrica (con anche la partecipazione del ministro Carlo Calenda) e la veglia di preghiera presieduta dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, i metalmeccanici torinesi hanno deciso lo spostamento a data da destinarsi dello sciopero generale a sostegno dei lavoratori Embraco, che in un primo tempo era stato fissato per il 13 marzo prossimo. Nel corso degli incontri con i lavoratori, sono stati illustrati i termini dell’accordo di sospensione dei 497 licenziamenti fino alla fine del 2018. Confermato, invece, l’appuntamento di aprile per gli Stati Generali dei metalmeccanici torinesi ma anche l’idea di una iniziativa unitaria per il lavoro fra Fim, Fiom e Uilm con Cgil, Cisl e Uil.
Sale invece la tensione per Italiaonline. Da questa mattina i lavoratori della sede di Torino dell’azienda – che ha annunciato 400 esuberi in tutta Italia di cui 248 nel capoluogo piemontese – sono in stato di agitazione permanente. “È l’inizio di una battaglia destinata a proseguire”, è stato spiegato presso la sede di Torino che, con i licenziamenti e il trasferimento di circa 240 persone ad Assago, verrebbe di fatto chiusa. Anche in questo caso è già stato chiesto l’intervento del ministro Calenda. Rigido comunque il calendario: la prossima settimana i lavoratori saranno ricevuti in Consiglio regionale del Piemonte, il 15 marzo il cda dell’azienda confermerà il piano di ristrutturazione successivamente vi dovrebbe essere un incontro fra azienda, Governo e parti sociali. Domani, comunque, è stato proclamato un altro sciopero sempre davanti alla sede torinese di Italiaonline.
Intanto, i lavoratori hanno ricevuto la solidarietà della sindaca di Torino, Chiara Appendino, che ha affermato: “Continuate a lottare, se ci facciamo sentire tutti insieme come comunità facciamo la differenza”. “Noi istituzioni – ha aggiunto Appendino – saremo al vostro fianco cercando di far sentire il più possibile la vostra voce”.
Buone notizie, infine, per Wagonlit che ha dichiarato di essere disponibile ad un confronto per non chiudere la sede di Torino dell’azienda. Sospesa anche la procedura di licenziamento.