Lettera ai fedeli

Islanda: mons. Tencer (Reykjavik) sulle vocazioni, “non temete di rispondere alla chiamata di Dio”

“Cari fratelli e sorelle, cari giovani, non temete di rispondere alla chiamata di Dio. Anche se all’inizio la nostra risposta non è perfetta, siamo sulla strada giusta. Con fiducia, mettiamo la nostra chiamata nelle mani della Vergine Maria”. È un passaggio della lettera che ieri il vescovo di Reykjavik, mons. David Tencer, ha scritto ai fedeli islandesi in occasione della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Tornato di recente da un incontro a Fatima, il vescovo traccia un parallelo tra l’esperienza di Fatima e le vocazioni. Come per i tre bambini di fronte alla Vergine, “la persona che è chiamata non sempre sa come funziona la vocazione”; “c’è bisogno di avere qualcuno con cui parlarne”; poi “il seme della chiamata comincia a crescere nel nostro cuore”, anche se all’inizio non siamo forti abbastanza per fare ciò che ci viene chiesto”. “Bisogna darle tempo per svilupparsi, poi capiremo che non è solo un’idea passeggera, ma una chiamata all’intera vita”. E nelle difficoltà “Dio trova sempre un modo per proteggere la nostra vocazione”. Ricorda ancora mons. Tencer, che si firma sempre “vescovo David” quando scrive ai fedeli, che “un vecchio adagio dice: “Il miglior inizio è iniziare. Non temere di cominciare, anche se non sappiamo se sia giusto o meno, se la chiamata è da Dio. Inizia subito con fiducia e Dio ci aiuterà a seguire la nostra chiamata”.