Vocazione

Papa Francesco: Regina Coeli, no ad “ambizione, pigrizia e orgoglio”, “abbandonare gli atteggiamenti autoreferenziali”

“In quell’uomo guarito c’è ognuno di noi – quell’uomo è la figura di noi: noi siamo tutti lì –, ci sono le nostre comunità: ciascuno può guarire dalle tante forme di infermità spirituale che ha – ambizione, pigrizia, orgoglio – se accetta di mettere con fiducia la propria esistenza nelle mani del Signore Risorto”. Così il Papa, durante il Regina Coeli di ieri, al quale – secondo la Gendarmeria vaticana – hanno partecipato 30mila perone ha attualizzato l’episodio evangelico della guarigione dello storpio. “Gesù risana attraverso il suo essere pastore che dà la vita”, ha proseguito: “Dando la sua vita per noi, Gesù dice a ciascuno: ‘La tua vita vale così tanto per me, che per salvarla do tutto me stesso’. È proprio questo offrire la sua vita che lo rende Pastore buono per eccellenza, colui che risana, colui che permette a noi di vivere una vita bella e feconda”.
“Lasciarci conoscere da lui”, l’imperativo da raccogliere per il cristiano: “Gesù non parla di una conoscenza intellettiva, no, ma di una relazione personale, di predilezione, di tenerezza reciproca”, ha precisato Francesco, spiegando che ciò significa “non chiudersi in sé stessi, aprirsi al Signore, perché lui mi conosca. Egli è attento a ciascuno di noi, conosce in profondità il nostro cuore: conosce i nostri pregi e i nostri difetti, i progetti che abbiamo realizzato e le speranze che sono andate deluse. Ma ci accetta così come siamo, anche con i nostri peccati, per guarirci, per perdonarci, ci guida con amore, perché possiamo attraversare sentieri anche impervi senza smarrire la via. Ci accompagna lui”. Di qui la necessità di abbandonare “gli atteggiamenti autoreferenziali per incamminarsi su strade nuove, indicate da Cristo stesso e aperte su vasti orizzonti”. “Quando nelle nostre comunità si raffredda il desiderio di vivere il rapporto con Gesù, di ascoltare la sua voce e di seguirlo fedelmente, è inevitabile che prevalgano altri modi di pensare e di vivere che non sono coerenti col Vangelo”, ha ammonito il Papa.