Vocazioni
“Un’emozione profonda, che a stento riesco a definire. Gioia ancora più grande è ricevere l’ordinazione sacerdotale da Papa Francesco, sentire le sue mani imposte sul mio capo”, dichiara don Renato Tarantelli, sacerdote di 42 anni della diocesi di Roma, ordinato presbitero domenica 22 aprile. Don Renato ha condiviso la sua esperienza, richiamando anche la formazione iniziale come avvocato tributarista e docente universitario, membro per quasi vent’anni della Commissione nazionale valutazione film della Cei.
“Durante la celebrazione ovviamente ho pianto – aggiunge il neo sacerdote – ma ho riso anche molto. Avevo infatti una felicità grande, che sgorgava dal cuore. E proprio Papa Francesco dopo la Messa, incontrando i miei genitori, ha detto a mia madre: ‘ma come ha allattato suo figlio, non con il latte ma con i sorrisi?’”.
È un approdo importante, sottolinea ancora don Renato, “all’età di 42 anni. Il momento in cui ho capito la mia chiamata, il percorso da intraprendere, è stato durante il mio primo Cammino di Santiago: lì ho realizzato, a dire il vero, più che la chiamata che dovevo avere il coraggio di rispondere. A quel tempo ero avvocato e insegnavo all’Università nella cattedra di Diritto tributario; ero inoltre fidanzato da tanti anni, sette anni. Nel 2009, dunque, feci il percorso da Lourdes a Santiago e in quei 40 giorni di cammino da solo ho sperimentato una intensa libertà, un desiderio altro. Poi ovviamente tanto hanno fatto gli incontri, le testimonianze. Tra queste, monsignor Andrea Manto della diocesi di Roma, che mi ha accompagnato in seminario”.
Una volta entrato in seminario, dichiara poi don Renato, “due eventi mi hanno segnato particolarmente: anzitutto la malattia del mio più caro amico, Stefano, durata quasi tutto il periodo della mia formazione. E poi il camminare. Ho fatto ben 18 volte il Cammino di Santiago, circa 20mila km in questi ultimi sei anni”.