Genitorialità responsabile
È necessario conoscere bene i fondamenti e i ragionamenti di tutti per poter comprendere le posizioni proprie e quelle altrui ed instaurare, laddove possibile un dialogo pacato e fruttifero che arricchisca la didattica e, dal punto di vista cattolico, la pastorale in ambito sanitario. È da questa premessa che scaturisce il convegno – in programma giovedì 24 e venerdì 25 maggio, al Camillianum di Roma – sul tema “L’Humanae Vitae 50 anni dopo: tradizione, discernimento pastorale e riflessione bioetica. Per un’analisi storico-teologica, medico-sociale, etica e pastorale dell’enciclica spartiacque del cambiamento d’epoca”. L’iniziativa, in cui si farà il punto sui diversi aspetti del generare e dell’essere genitori oggi, è organizzata dal Camillianum, dall’Ufficio famiglia del Vicariato di Roma e dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino. Il convegno – spiega Maurizio Mori, ordinario di Filosofia morale e bioetica dell’Università di Torino e membro del Comitato nazionale di Bioetica – costituisce una preziosa occasione in quanto si potrà esaminare a più voci “lo ‘stato dell’arte’ della genitorialità”, ascoltare, riflettere e confrontarsi in modo pacato sulle diverse argomentazioni offrendo a tutti la possibilità di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e “il lavoro didattico”. “Organizzare un convegno sulla genitorialità – aggiunge Palma Sgreccia, preside del Camillianum – s’inserisce perfettamente nella mission del nostro Istituto, che s’ispira alla spiritualità di un grande santo della Carità, Camillo de Lellis. Nell’ambito dell’iniziativa – prosegue – sarà possibile far dialogare la Tradizione viva della Chiesa con la cultura contemporanea, in un ascolto profondo delle sofferenze delle persona, dei loro problemi e delle loro istanze, così come è richiesto dall’impegno di una Chiesa autenticamente ‘in uscita’”.