Cresima
“Il respiro del Cristo Risorto riempie di vita i polmoni della Chiesa”. È una delle immagini usate dal Papa per descrivere lo Spirito Santo, per effetto del quale “le bocche dei discepoli si aprono per proclamare a tutti le grandi opere di Dio”. “La Pentecoste, che abbiamo celebrato domenica scorsa, è per la Chiesa ciò che per Cristo fu l’unzione dello Spirito ricevuta al Giordano, ossia è l’impulso missionario a consumare la vita per la santificazione degli uomini, a gloria di Dio”, ha spiegato Francesco ai 15mila presenti oggi in piazza San Pietro: “Se in ogni sacramento opera lo Spirito, è in modo speciale nella Confermazione che i fedeli ricevono come Dono lo Spirito Santo”. “Nel momento di fare l’unzione, il vescovo dice questa parola: ‘ricevi lo Spirito Santo che ti è stato dato in dono'”, ha proseguito il Papa a braccio: “È il grande dono di Dio, lo Spirito Santo, e tutti quanti abbiamo lo Spirito dentro, nel nostro cuore, nella nostra anima. Lo Spirito Santo ci guida nella vita perché diventiamo sale giusto e luce giusta per gli uomini”. “Se nel Battesimo è lo Spirito Santo a immergerci in Cristo, nella Confermazione è il Cristo a colmarci del suo Spirito, consacrandoci suoi testimoni, partecipi del medesimo principio di vita e di missione, secondo il disegno del Padre celeste”, ha ricordato Francesco soffermandosi sul legame tra i due sacramenti: “La testimonianza resa dai confermati manifesta la ricezione dello Spirito e la docilità alla sua ispirazione creativa”. “Io mi domando: come si vede che abbiamo ricevuto il Dono dello Spirito? Semplicemente se compiamo le opere dello Spirito, se pronunciamo parole insegnate dallo Spirito”, ha concluso: “La testimonianza cristiana consiste nel fare solo e tutto quello che lo Spirito di Cristo ci chiede, concedendoci la forza di compierlo”.