Congresso nazionale
“Stiamo assistendo a un cambiamento dello spazio entro cui viviamo. Ci sono più possibilità, più mondi e le distanze sono abolite. Il tempo pregnante però è quello del presente”. Lo ha detto Adriano Fabris, docente di filosofia morale all’Università di Pisa, intervenuto questa mattina a Reggio Calabria al 67° congresso nazionale Fuci sul tema: “RigenerAzione. Universitari confusi, connessi, innovativi”.
“Oggi rischiamo di dimenticare che esiste una tradizione e un passato perché è tutto a disposizione, basta connettersi e con un click siamo tutti vicini. Ma qui rischiamo di dimenticarci che c’è anche un futuro”. Infatti, “le tecnologie sono palestre di attrazioni, sono già in atto e possono essere una palestra di relazioni. Ci immettono in ambienti che possono essere utilizzati bene oppure male. Questo vale oggi per le tecnologie digitali ma valeva ancora prima per la radio e la televisione”.
Per Fabris, “tutto ciò ci chiama alla nostra responsabilità”. “Voi siete pesci che nuotano in questi ambienti – ha affermato rivolgendosi ai giovani presenti -. Se non c’è intelligenza, c’è passiva sottomissione. Ma noi siamo cristiani e non possiamo lasciarci sottomettere”.
Fabris ha ricordato che “non tutto quello che è possibile fare deve essere fatto. Viene veicolata un’idea di progresso inevitabile, che però è guidata solo da interesse economico, è che quindi non è inevitabile. Ma la nostra individualità non è travolta dalle strutture. Questo non ci sottrae alle nostre responsabilità e al discernimento”.