Lutto
“La vita dell’arcivescovo Michele è stata un crescendo di comunione con Gesù concretizzatosi nel suo magistero e nella sua testimonianza di vita. In questi nove anni trascorsi tra noi, tutti abbiamo ammirato l’umanità, il sorriso, la paternità di questo mite pastore e apostolo della nostra Chiesa che amava incontrare tutti, che ricordava i nomi di tutti, che amava stare tra la gente per ascoltare, incoraggiare, condividere le difficoltà, indicare vie di uscita alla luce dell’Evangelo”. Lo scrive don Stefano Mazzone, vicario generale di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, nel numero speciale di “Voci e Volti”, periodico diocesano, che ricorda l’arcivescovo mons. Michele Castoro, morto nella notte. “Egli ha arricchito la nostra antica arcidiocesi con la testimonianza della sua vita, col suo amore per tutti, col desiderio di portare Cristo a tutti. E quando la sofferenza ha bussato alla sua porta, pieno di serenità e fiducia in Dio l’ha accolta e vissuta con fede, offrendo a tutti una prova sicura, umana e cristiana, davvero esemplare”. Il vicario presenta “l’esemplare figura spirituale” del vescovo, “lo spirito altruistico, l’affabile cordialità non disgiunta da buon umore”. “Egli ci ha ricordato i valori importanti come la famiglia e la formazione nella fede, l’attenzione al tema del lavoro, mancante in questi tempi di crisi”. “Un’umanità che la nostra arcidiocesi gli ha sempre riconosciuto”. Elencando i meriti di mons. Castoro, don Mazzone ricorda “quello di avere avvicinato tutti e di avere sempre parlato un linguaggio diretto e comprensibile da parte di tutti”.