Occupazione

Lavoro: Alleva (Istat), “nel 2017 dati confermano che il canale di ricerca più proficuo per trovarlo resta il contatto con amici e parenti (40,7%)”

“Con riferimento all’anno 2017, i dati confermano come il canale di ricerca più proficuo per trovare lavoro resti il contatto con amici e parenti (40,7%, che sale al 44,0% nelle regioni del Centro, al 50,3% fra le persone che hanno conseguito al massimo la licenza media e al 57,6% fra gli stranieri). Segue, seppure a distanza significativa, l’essersi rivolto direttamente al datore di lavoro (17,4%), una strategia che sembrerebbe premiare soprattutto chi è in possesso di un titolo di studio relativamente più elevato (19% di chi ha un diploma di scuola superiore rispetto al 15,5% di chi ha al massimo la licenza media)”. Lo ha reso noto il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, nell’audizione alla Commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato per l’Indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi pubblici per l’impiego in Italia e all’estero. “In questo contesto – ha aggiunto il presidente dell’Istat – il ricorso al Centro pubblico per l’impiego (Cpi) è stato ritenuto utile solamente dal 2,4% degli intervistati, confermando un ruolo estremamente marginale per il successo delle azioni di ricerca di lavoro. Tale quota scende ulteriormente all’1,8% nelle regioni del Nord, mentre è più elevata nel Mezzogiorno (2,8%) e al Centro (3%)”. Per Alleva, “il miglioramento dei servizi pubblici per l’impiego rappresenta dunque una condizione necessaria per garantire una maggiore efficienza nell’incontro fra domanda e offerta di lavoro e, al contempo, una leva su cui agire per migliorare i processi di inclusione”. “Si tratta, più in generale, di rispondere alle sfide poste dal mercato del lavoro con una visione coerente di raccordo fra sistema dell’istruzione, formazione nelle imprese e ammodernamento del sistema produttivo”, ha notato il presidente dell’Istat, mettendo anche “in luce il sotto-finanziamento del sistema dei servizi pubblici per l’impiego in Italia”.