Occupazione

Lavoro: Alleva (Istat), “nel 2017 per l’87,3% la ricerca è stata prevalentemente affidata a canali di natura informale”

Nel 2017 “la ricerca di lavoro è stata prevalentemente affidata a canali di natura informale: l’87,3% delle persone in cerca di lavoro si è rivolto a parenti, amici e conoscenti, un valore in aumento rispetto a quello registrato prima della crisi (81,2% nel 2007”. Lo ha reso noto il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, nell’audizione alla Commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato per l’Indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi pubblici per l’impiego in Italia e all’estero. “Nella media del 2017 – ha inoltre affermato Alleva – le persone in cerca di lavoro hanno svolto in media 3,5 azioni di ricerca di un’occupazione nel corso del mese precedente l’intervista”. “Tale intensità – ha proseguito – risulta maggiore nelle regioni del Nord (3,9 azioni), rispetto a quelle del Centro (3,5) e del Mezzogiorno (3,1). È inoltre mediamente più alta fra i giovani (3,7 azioni, che diventano 4,2 nel Nord), e in generale fra chi ha un titolo di studio più elevato (4 azioni per i laureati)”. Dai numeri forniti dal presidente dell’Istat emerge che nel 2017, “poco meno di un terzo (31,6%) delle persone che sono disponibili a lavorare dichiara di aver avuto almeno un contatto con un Centro pubblico per l’impiego (Cpi): si tratta, in particolare, del 42,5% dei disoccupati e del 21,6% degli inattivi più vicini al mercato del lavoro”. “Fra i disoccupati, i contatti maggiori sono avvenuti nelle regioni del Nord (49,0%); la percentuale è relativamente più alta fra gli uomini (43,9% rispetto al 40,8% delle donne), gli ultracinquantenni (45,5%) e i possessori di un titolo di studio intermedio (44,9% per chi ha conseguito un diploma di scuola secondaria superiore, rispetto al 38,7% di chi è in possesso di laurea)”, ha aggiunto. Alleva ha ricordato che “un’indagine ad hoc condotta nel 2016 in Italia e negli altri Paesi dell’Ue sui giovani di età compresa fra i 15 e i 34 anni conferma il limitato ricorso ai Cpi”.