Minoranze perseguitate

Incontro Bari: p. Karakach (parroco Damasco), “sogniamo il giorno in cui tutti i cristiani potranno celebrare sulla stessa mensa”

“È importante imparare a conoscere i segni di speranza presenti in Siria, Paese colpito in maniera così forte dalla guerra, ma che ha le forze e le risorse per rialzarsi”. Lo ha detto padre Bahjat Elia Karakach, parroco a Damasco e superiore del convento francescano della conversione di San Paolo, presente a Bitonto, in provincia di Bari, per portare la propria testimonianza nell’incontro “Siria: l’altro volto”, organizzato dalla Caritas diocesana e da Pax Christi di Bari. “C’è un volto della Siria – ha aggiunto il frate – che voi, in Occidente, non siete abituati a vedere. Questo perché l’informazione arriva filtrata, vuole passare solo immagini di distruzione. Invece vorrei presentare un volto molto umano, reale, di quello che noi, in Siria, viviamo sulla nostra pelle”. Padre Karakach ha indicato la Siria come un Paese “al centro di interessi internazionali che hanno portato sofferenza e distruzione”, che però “non hanno distrutto l’anima di quel popolo”: “C’è distruzione sicuramente, ma c’è una parte del Paese che sogna e realizza progetti per la ricostruzione”. Sabato Papa Francesco sarà a Bari per un incontro e una preghiera ecumenica: “Questo grande evento può certamente favorire il dialogo tra le Chiese cristiane. Un incontro che noi in Medio Oriente viviamo ogni giorno, perché è una realtà che fa parte della Siria. Ma questo ci aiuta a capire anche che le nostre radici cristiane si fondano lì, in Oriente, e vanno oltre ogni differenza”. La speranza del parroco di Damasco è una: “Tutti guardiamo con grande speranza al giorno in cui potremo celebrare tutti sulla stessa mensa perché testimoniamo lo stesso Signore”.