Conflitti

Pace: in Sierra Leone la prima applicazione del Metodo Rondine

Trecentosessanta leaders locali formati e operativi in 14 distretti, 400 giovani professionisti che hanno partecipato a incontri pubblici nelle comunità e tavole rotonde nelle principali università del Paese, un milione di persone raggiunte dalle attività di sensibilizzazione. Sono i numeri del progetto “Initiative for democratic and peaceful elections”, realizzato in Sierra Leone da Rondine International Paece Lab. Si tratta della “prima applicazione concreta del ‘Metodo Rondine’ nei luoghi del conflitto”, ha spiegato la coordinatrice, Manuella Markaj, durante la conferenza stampa di presentazione del Rapporto annuale di Rondine. Il progetto, che ha avuto una durata di 18 mesi e ha avuto come protagonisti i giovani che si sono formati nella Cittadella della Pace di Arezzo, ha contribuito a evitare episodi di violenza in occasione delle recenti elezioni presidenziali in un paese che dal 1991 al 2002 è stato teatro di una sanguinosa guerra civile che ha causato 50mila morti e che è stato poi colpito dal virus Ebola.
Ciò che è accaduto in Sierra Leone dimostra la validità del Metodo Rondine, oggi codificato a livello accademico, che prevede un percorso di formazione basato sulla convivenza con il proprio nemico, la gestione del conflitto, l’acquisizione di competenze fino alla definizione di un nuovo modello di governance e di leadership per incidere in contesti bellici e post bellici in vista di una trasformazione reale.