Comunicazione

Papa Francesco: mons. Viganò, “artisti attratti da lui, non modifica se stesso davanti alla telecamera”

(da Rimini) “Gli artisti sono attratti da Papa Francesco per varie ragioni. È un leader al di sopra dei confini degli Stati. Secondo motivo: è un gesuita e i gesuiti non possono ricevere cariche se non per volere del papa. E, poi, viene dal Sud America, da un Paese povero, segnando la fine di un’epoca europea. Sono elementi che attraggono molto da un punto di vista narrativo. Se poi parla con un tono di voce basso e lentamente, in un contesto culturale in cui tutto è veloce e gridato, gli snodi narrativi sono esagerati per attrarre un regista”. Lo ha detto mons. Dario Edoardo Viganò, assessore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, presentando al Meeting di Rimini il film “Papa Francesco. Un uomo di parola” del regista Wim Wenders, realizzato nel 2018 con la Santa Sede, al cinema dal 4 ottobre. Parlando della scelta di Francesco di accettare la proposta di essere protagonista nel film, l’assessore del dicastero vaticano crede che abbia inciso il prestigio di Wenders. “Immagino che il Papa avesse visto alcuni dei suoi film. Forse non sarebbe stato disponibile a queste otto ore di ripresa se non avesse avuto stima di lui”. Svelando alcuni retroscena, mons. Viganò ha indicato la lingua utilizzata dal registra e dal pontefice per dialogare tra loro: lo spagnolo. “L’idea è quella di attraversare alcune tematiche o alcuni gesti di Papa Francesco chiedendogli di dilatare il respiro di quello che lui ha detto o che ha compiuto – ha spiegato mons. Viganò -. Vedremo uno sguardo oggettivato di quello che Francesco ha compiuto e poi entreremo in un vis-à-vis con lui. È stato creato uno sguardo spettatore-papa per coinvolgere direttamente lo spettatore, portandolo a guardare negli occhi il papa e viceversa”. L’assessore ha poi raccontato che non sono mancati gli imprevisti sul set, “dalla mantelletta del Papa che si gira per il vento ai versi dei pappagalli che entravano nei microfoni”. Ma “il Papa non fa l’attore, ci ha detto che sono momenti di vita. Non modifica se stesso davanti alla telecamera”.