Documentario

Alcide De Gasperi: la figlia Maria Romana, “riprendere le sue carte mi ha aiutato a superare l’angoscia della sua perdita”

“Quando mio padre mancò, ero disperata, pensavo che la mia vita fosse finita sebbene avessi due figli e una famiglia. Tale era la mia dedizione a lui, al suo lavoro, alla sua politica che non vedevo davanti a me più niente”. Lo ha confidato Maria Romana, figlia di Alcide De Gasperi, al termine dell’anteprima alla Lumsa del documentario “Mio padre, Alcide De Gasperi”, in cui lei stessa disegna un ritratto privatissimo e allo stesso tempo di grande valenza politica attuale del padre, attraverso documenti, immagini e aneddoti inediti. “Mi ripresi cominciando a scrivere e così non ho disperso le mie memorie”, ha aggiunto ricordando che “prendendo in mano le sue carte e facendo quello che avrebbe voluto fare lui ma non ha potuto, sono riuscita a scrivere la sua vita da giovane, da ragazzo, alla Camera di Vienna e poi alla storia politica che conosciamo”. Queste carte “mi hanno aiutato a superare l’angoscia che avevo perché mio padre è stato la mia vita”, ha rivelato Maria Romana che nel documentario realizzato da Tv2000 racconta suo papà: dalle lettere con “frasi gentili e cortesi” rivolte alla moglie, al ricordo della Storia di Natale illustrata composta mentre era in carcere, ai tanti episodi legati all’uomo politico di cui lei è stata la prima collaboratrice, agli ultimi giorni e alla parola ‘Gesù’ pronunciata in punto di morte.