Giovani

Gmg 2019: card. Farrell (Dicastero laici), “continuazione di ciò che è avvenuto al Sinodo” e “inizio di un cambiamento nella Chiesa”

Nell’intervista al card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, sulla Gmg di Panama, pubblicata oggi sul sito del Dicastero, il cardinale fa riferimento al pre-Sinodo e al Sinodo sui giovani del mese di ottobre 2018, vedendo la prossima Gmg “come continuazione di ciò che è avvenuto al Sinodo. Questa Gmg è l’inizio di un cambiamento nella Chiesa”. Se qualcuno ritiene che “la Gmg stia invecchiando”, il cardinale risponde che “forse ci sono aspetti che necessitano un cambiamento”, ma lo stesso “è avvenuto al sinodo, e adesso c’è un nuovo inizio”. L’esperienza del sinodo, gli scambi e la condivisione tra giovani e vescovi, voluta e sollecitata dallo stesso Papa Francesco è “cambiamento”, è “ascolto della realtà, non quella che ho in mente, ma quella con cui i giovani sono confrontati nella loro vita”. Un invito dal cardinale: “Ascoltare, ascoltare tutti, ma in particolare i giovani, senza imporre il nostro modo di essere sui giovani. Dobbiamo certo indicare alcune linee guida, per la condotta morale, ad esempio, ma sono loro che hanno le idee, sanno che cosa funziona e che cosa no, che cosa attira e che cosa non li attira. Dobbiamo ascoltare, imparare”. Secondo il card. Farrell, “i giovani sono un’ispirazione per la Chiesa: gli anziani possono avere molta esperienza, conoscenza, ma il coraggio, l’entusiasmo, la voglia di uscire e fare qualcosa, appartiene alla natura dei giovani, che amano le sfide”. “Viviamo in un mondo stanco, non comunichiamo più, mentre loro comunicano costantemente, producono nuove idee”; certo c’è bisogno di “discernimento” ma sono poi i giovani “coloro che hanno l’energia, il desiderio e la volontà di cambiare”. Quale lezione si potrà imparare dai popoli dell’America centrale? “Sono persone di grande coraggio. Pensiamo alle migrazioni: i giovani non vogliono più vivere con la fame e la violenza, e cercano e trovano un posto migliore. E quando lo trovano, imparano e sono capaci di trasformare la propria vita e la propria società. Spero impariamo la loro volontà”, insieme al loro profondo senso di fede, che li fa vivere molto uniti a Dio, “cosa che in altre parti del mondo non sperimentiamo”.