Giornata europea

Privacy: Soro (Garante), attenzione a “nuovo totalitarismo digitale fondato su uso tecnologia per controllo ubiquitario cittadino”

“Un nuovo totalitarismo digitale fondato sull’uso della tecnologia per un controllo ubiquitario del cittadino nel nome di una malintesa idea di sicurezza. La vita è valutazione permanente, svolta con algoritmi e secondo parametri sconosciuti”. È l’allarme lanciato dal presidente dell’Autorità Garante per la privacy, Antonello Soro, che questa mattina ha aperto il convegno “I confini del digitale. Nuovi scenari per la protezione dei dati” in occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali 2019. “Se prive di regole, le nuove tecnologie possono alimentare un regime della sorveglianza tale da rendere l’uomo una non-persona, e l’individuo da addestrare o classificare, normalizzare o escludere”, ha aggiunto il garante affermando che “le innovazioni connesse alle tecnologie digitali sembrano scardinare le coordinate del diritto, a partire dal principio di territorialità e dalla nozione di sovranità fino alla stessa soggettività giuridica in un contesto in cui si discute della responsabilità dei robot”. Ed è proprio sull’intelligenza artificiale che Soro si è concentrato, ricordando che “internet da mezzo quale era è divenuto la nuova dimensione entro cui si svolge la personalità di ciascuno” con “straordinarie possibilità ma anche rischi che vanno prevenuti per porre la tecnica al servizio dell’uomo”. Si pensi alle smart city, che hanno prodotto miglioramenti considerevoli nella vita dei cittadini al prezzo di una “mappatura massiva dei comportamenti e delle abitudini”. È il caso dell’Estonia, che “oltre a vantare città tra le più intelligenti del pianeta ha espressamente riconosciuto l’accesso a internet come diritto fondamentale introducendo però rilevanti limitazioni alla privacy dei cittadini”. E così Singapore, dove è “incisivo il controllo pubblico delle persone basato persino sul monitoraggio dei post pubblicati sui social”.