Disabilità

Scuola: Istat, non risulta ancora garantita la continuità del rapporto tra docente per il sostegno e alunno

“La continuità del rapporto tra docente per il sostegno e alunno non risulta ancora garantita: il 41% degli alunni ha cambiato insegnante rispetto all’anno precedente mentre il 12% lo ha cambiato nel corso dell’anno scolastico”. È quanto si legge nel report “L’inclusione scolastica: accessibilità, qualità dell’offerta e caratteristiche degli alunni con sostegno”, diffuso oggi dall’Istat e relativo all’anno scolastico 2017-2018.
Su un totale di 272.167, gli alunni con sostegno che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo grado sono poco più di 165mila (3,7% degli alunni iscritti). Notevoli, rileva l’Istat, le differenze di genere: 213 maschi ogni 100 femmine.
“Il problema più frequente – prosegue il report – è la disabilità intellettiva che riguarda il 46% degli alunni con sostegno; seguono i disturbi dello sviluppo e quelli del linguaggio (rispettivamente 25% e 20%). Molti gli alunni che hanno più di un problema di salute (48%)”.
Gli alunni osservati fruiscono in media di 14 ore settimanali di sostegno. A livello territoriale il numero di ore è maggiore nelle scuole del Mezzogiorno – mediamente 3 ore in più – rispetto a quelle rilevate nelle scuole del Nord. Quelli con gravi problemi di autonomia dispongono mediamente di 12,9 ore settimanali di assistenza all’autonomia e alla comunicazione (al Nord ricevono mediamente 3 ore di supporto in più rispetto al Mezzogiorno).
“Circa il 5% delle famiglie di alunni con sostegno – spiega l’Istat – ha presentato negli anni un ricorso al Tar per ottenere l’aumento delle ore. Nel Mezzogiorno la percentuale di ricorsi è doppia rispetto a quella del Nord (rispettivamente 6% e 3%)”.
Per il 9% degli alunni con sostegno, gli ausili didattici utilizzati a scuola risultano poco o per nulla adeguati alle loro esigenze.
Un ultimo dato riguarda la partecipazione alle gite d’istruzione con pernottamento degli alunni con sostegno che vi prendono parte “raramente”: 24% nella scuola primaria e 40% nella scuola secondaria di primo grado, prevalentemente a causa della presenza della disabilità.