Editoria
“L’essere collegati in Chiara significa instaurare legami metafisici con il nostro tu. Aprirsi alla difficoltà. Aprirsi verso l’altro, accettare il costo dell’esodo dalle gabbie dorate del nostro io e l’onere della comunicazione”. Lo ha spiegato Cristiana Freni, docente di filosofia del linguaggio dell’Università pontificia salesiana, il significato dei collegamenti che la fondatrice del Movimento dei focolari, Chiara Lubich, ha tenuto per anni con varie parti del mondo, raccolti nel libro “Conversazioni”, pubblicato da Città Nuova e presentato oggi. “Per Chiara – ha detto la docente – collegarsi significava conversare cuore a cuore, evidenzia quanto i livelli delle relazioni non siano tutti uguali. Per essere autenticamente esseri umani e cristiani c’è bisogno di una evidenza in più rappresentata dalla comunità. In una comunità c’è la reciprocità delle anime che significa essere per l’altro. Ma non basta, perché Chiara ci dice che c’è la dimensione della comunionalità ovvero partire dal tu per conoscerlo e farlo essere al meglio o come lo chiama lei “l’amore a fondo perduto”. Lasciarci morire per l’altro. Questo è un testo che diventa un viatico per il santo viaggio – ha concluso -. Chiara ha uno stile empatico, ma come tutti i grandi mistici dietro le parole semplici si nascondono significati di profondità abissale”.