Conflitti

Siria: Mezzaluna Rossa Curda, “Turchia fermi invasione. Impatto disastroso”. Rischio “genocidio”

(Foto: Krc)

“Impatto disastroso”: è la denuncia della Mezzaluna Rossa Curda – Heyva Sor A Kurd (Krc) – partner di “Un ponte per”, unica Ong italiana presente nel Nord Est Siria (Nes) prima del ritiro delle Ong internazionali, avvenuto il 14 ottobre. In una dichiarazione, rilasciata nella serata di ieri, la Mezzaluna Rossa Curda informa che “le truppe turche hanno quasi raggiunto Tal Tamr. È molto probabile che l’ospedale diventi un obiettivo. Stiamo monitorando la situazione molto da vicino, in modo da poter ricollocare il team e i pazienti. Nel migliore dei casi, tutto ciò finirà in una massiccia fuga verso l’Iraq. Nel peggiore dei casi vivremo un genocidio. Abbiamo bisogno ora dell’aiuto della comunità internazionale!”. Krc, attualmente “l’unica organizzazione umanitaria che fornisce una risposta di emergenza diretta sul territorio”, parla di “impatto sulla situazione umanitaria disastroso. I servizi per i nuovi sfollati interni e i campi di sfollati interni e rifugiati già sovraccaricati sono diminuiti al minimo indispensabile e hanno un supporto estremamente limitato”. A complicare ulteriormente la situazione “lo scarso coordinamento tra le rimanenti Ong locali e le agenzie Onu” con ricadute negative sull’erogazione “di servizi essenziali come ripari, acqua potabile e cibo”. “Nel frattempo – denuncia Krc – la Turchia non ci riconosce come organizzazione umanitaria neutrale e viola il diritto internazionale umanitario prendendo di mira le nostre ambulanze e i nostri presidi sanitari”. “Continueremo le nostre attività in tutti i 6 campi e in tutte le cliniche e ospedali che supportiamo in tutte le città – ribadisce la Mezzaluna Rossa curda -. Continueremo a monitorare e documentare i feriti e i martiri. Assistiamo anche le persone appena sfollate e coordiniamo il supporto umanitario”. Da qui l’appello: “Abbiamo bisogno ora che la Turchia fermi l’invasione e accetti il territorio siriano. Abbiamo bisogno ora dell’accesso per le organizzazioni umanitarie internazionali. Abbiamo bisogno ora del supporto di tutte le nazioni democratiche che credono nei diritti umani per fermare tutto questo. Consideriamo l’Europa, gli Stati Uniti e la Russia responsabili di porre fine immediatamente a questo massacro”.