Rapporto

Bambini: Fore (Unicef), “ognuno ha il diritto ad avere un nome, una nazionalità e un’identità legale”

Il nuovo rapporto dell’Unicef “Registrare alla nascita ogni bambino entro il 2030: siamo sulla strada giusta?” (Birth Registration for Every Child by 2030: Are we on track?), lanciato oggi, sottolinea che circa 1 Paese su 3 – circa un terzo della popolazione globale di bambini sotto i 5 anni – ha urgentemente bisogno di accelerare i progressi per fornire identità legale a tutti entro il 2030, compresa la registrazione alla nascita, secondo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. “A livello globale le barriere per la registrazione – informa l’Unicef – comprendono: mancanza di conoscenza su come si registra un bambino alla nascita, spese elevate per la registrazione o per l’ottenimento di un certificato, spese aggiuntive per una tarda registrazione e lunghe distanze per la struttura di registrazione più vicina. Gli usi e le pratiche tradizionali in diverse comunità – come per le madri stare in casa – potrebbero anche dissuadere o evitare la registrazione formale nel periodo di tempo consentito”.
Anche quando un bambino viene registrato, il possesso di un certificato di nascita è meno comune, con 237 milioni di bambini sotto i 5 anni a livello globale – ovvero circa 1 su 3 – che non hanno un documento di registrazione.
Nel rapporto, l’Unicef chiede di intraprendere 5 azioni per proteggere tutti i bambini: fornire a ogni bambino il certificato alla nascita; dare a tutti i genitori maggiori possibilità, a prescindere dal genere, per registrare la nascita di un bambino; collegare la registrazione alla nascita ad altri sistemi per facilitare i diritti di ogni bambino alla salute, alla protezione sociale e all’istruzione; investire in soluzioni tecnologiche sicure e innovative per facilitare la registrazione; coinvolgere le comunità per chiedere la registrazione alla nascita di ogni bambino”.
“Ogni bambino ha il diritto ad avere un nome, una nazionalità e un’identità legale. Ogni miglioramento nell’aumento dei livelli di registrazione è una buona notizia – ha evidenziato Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef -. Abbiamo appena celebrato i 30 anni della Convezione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e, come in essa riportato, non dobbiamo fermarci finché ogni bambino non sarà considerato”.