50° anniversario
“La democrazia di un Paese ha sempre bisogno per restare salda di trasparenza, di verità e di giustizia”. Lo ha affermato il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, nel suo intervento nell’aula di Montecitorio per commemorare la strage di Piazza Fontana e per ricordare Antonio Megalizzi.
Il 12 dicembre 1969 la strage di Piazza Fontana, che provocò 17 morti e diverse decine di feriti, colpì l’Italia “segnando l’inizio della strategia della tensione e il preludio alla stagione del terrorismo”.
“Si trattò di un gravissimo attacco alla nostra democrazia – ha proseguito la terza carica dello Stato – che, pur messa a durissima prova, seppe resistere – respingendo senza rinunciare ai principi dello stato di diritto – la violenza e il ricatto quale strumento di affermazione di visioni ideologiche e politiche”. “A questa dimostrazione di forza e di dignità del Paese – ha ammonito Fico – non corrispose, purtroppo, un pieno esercizio di verità: depistaggi e complicità hanno per molti anni ostacolato il lavoro della Magistratura, delle Forze dell’Ordine e delle Commissioni parlamentari d’inchiesta”. Per il presidente della Camera, “la ricostruzione storica ha ricondotto le responsabilità di quell’evento a gruppi eversivi mossi dall’intento di promuovere in Italia una svolta autoritaria attraverso una serie di sanguinosi attentati. Ma mezzo secolo non è stato sufficiente per fare pienamente chiarezza anche sul piano giudiziario sui colpevoli di quella strage. Ciò è inaccettabile per le vittime, per i loro familiari, per uno Stato democratico”. “La diffusa aspettativa di verità e giustizia non può dunque più essere ulteriormente disattesa”, ha aggiunto Fico, ricordando come stia procedendo l’opera di “declassificazione e pubblicazione dei documenti formati o acquisiti dalle Commissioni parlamentari d’inchiesta con l’obiettivo di renderli conoscibili e più facilmente consultabili”. Ai familiari delle vittime, come a quelli di Antonio Megalizzi, morto un anno fa per l’attentato ai mercatini di Natale di Strasburgo, Fico ha voluto rinnovare “sentimenti di vicinanza, solidarietà e riconoscenza”.