Pastorale
Cinquant’anni fa fu ordinato il primo diacono permanente in Austria: il 21 dicembre 1969, il vescovo di Feldkirch, mons. Bruno Wechner consacrò al diaconato Walter Bertl, 34enne, di Dornbirn. Da allora, questo nuovo ministero è esistito e cresciuto costantemente in tutte le diocesi austriache, con l’ordinazione di più di 900 diaconi permanenti. Circa 150 di loro sono deceduti, 750 sono attualmente in servizio. Il diaconato era stato reintrodotto dal Concilio Vaticano II (1962-1965). Dal 1968 nella Chiesa cattolica, anche gli uomini sposati sono stati ordinati “diaconi permanenti”. La particolarità del diaconato permanente è “che i richiedenti sono quasi tutti sposati e hanno una loro vita professionale e quindi contribuiscono con le loro capacità professionali e familiari al loro servizio”, ha affermato Franz Ferstl, portavoce del gruppo di lavoro austriaco dei diaconi permanenti in una intervista all’agenzia di stampa “Kathpress”. In Austria è in costante aumento il numero di coloro che si rendono disponibili alla diaconia con una formazione teologica e pastorale di quattro anni: “Il numero di vocazioni è sorprendente – afferma Ferstl – anche se non è un lavoro ma un servizio volontario nella chiesa”.
Per il card. Christoph Schönborn, il diaconato è una delle aree più promettenti della chiesa: statisticamente c’è un diacono in ogni quattro parrocchie in Austria. Questi sono fondamentali per la vita della comunità, afferma Ferstl: “Il pastore è spesso responsabile di diverse parrocchie. Il diacono è presente e rappresenta la vicinanza al popolo”. Franz Ferstl ha da poco pubblicato un libro dal titolo “Al servizio della fiducia. L’ufficio del diacono”, nel quale raccoglie una serie di esperienze nel diaconato permanente negli ultimi 50 anni.