Beni culturali
La Torre del Carmine di Marsala di proprietà della diocesi si è classificata al secondo posto nel concorso “Salva il tuo tesoro”, indetto da “Le vie dei tesori”. La torre, che quest’anno, per la prima volta, è stata inserita nell’itinerario cittadino di visite a Marsala, ha totalizzato il 40,9% dei voti, arrivando di poco seconda a l’olio su tavola della Cappella della Mortificazione (41,50%), inglobato nel Complesso dei domenicani a Trapani. La torre campanaria, prima dell’apertura al pubblico, è stata oggetto di un intervento di manutenzione da parte della diocesi con i fondi dell’8×1000 alla Chiesa cattolica. L’antico monumento fu ritenuto, fino a poco tempo fa, una delle torri di guardia dell’antica città: costruita nel 1513, faceva parte del complesso dell’Annunziata dei frati Carmelitani. Da lontano spicca per la sua cupoletta, ricoperta da maioliche verdi. E proprio quest’ultima ha urgente bisogno di restauro. La diocesi di Mazara di recente ha consolidato la struttura per permetterne l’apertura al pubblico, e sono stati ripristinati gli infissi originari, ormai ossidati. Necessita, però, del consolidamento degli intonaci della calotta interna. Che non vanno raschiati o asportati (sono antichi e di bellissima fattura) ma spazzolati, puliti e trattati in maniera adeguata. Inoltre, va pulita e impermeabilizzata la base d’appoggio della calotta esterna della cupola, per evitare altri danni e infiltrazioni all’interno. Intanto, la diocesi, da mesi, sollecita il Comune di Marsala affinché “ripulisca l’oasi verde retrostante l’abside della chiesa annessa alla torre del Carmine”. “La vegetazione spontanea ha aggredito l’antico edificio liturgico – si legge in una pec inviata dalla diocesi al Comune -, causando danni agli infissi, alle murature e al tetto. Il sommacco ha rotto i vetri di una finestra dell’abside, facendo accesso, con i suoi rami, all’interno dell’area celebrativa”.