Festività natalizie
Un messaggio natalizio “non convenzionale”, un momento di teologia “popolare”. Lo ha rivolto l’11 dicembre il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, incontrando i detenuti della Casa di reclusione di Noto. Ne dà notizia oggi l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali ricordando che da anni il presule sta portando avanti un progetto teologico-pastorale (Pop theology) che valorizza tutti i registri comunicativi – arte, musica, canzone, poesia, narrativa – per parlare a tutti, anche ai non cristiani (tra i detenuti diversi musulmani) e ai non credenti, e offrire un messaggio di senso sulle grandi domande che attraversano l’esperienza umana, come la vita, la morte, l’amore, “svecchiando” la “predicazione cristiana” e offrendo “con rinnovata freschezza, il modello umano di Gesù”. Staglianò ha aperto la sua riflessione con una canzone, “Nel vuoto di te”, scritta in seguito alla morte del fratello Pino, venuto a mancare prematuramente e musicata dopo la morte del padre Gregorio, e ha rimarcato che l’uomo “è nato non per morire, ma per vivere!”. “Nel mistero della morte – ha proseguito – il legame con i nostri cari che non ci sono più, diventa più intenso, perché la nostra vita si impegna a realizzare per loro che non ci sono più, quel bene che ogni uomo è chiamato a compiere”. “Si è più grandi quando si ama, quando si perdona”, ha osservato ancora mons. Staglianò. A seguire altre canzoni: “Imagine” di John Lennon; “La lontananza” di Domenico Modugno e “Lontano dagli occhi” di Gianna Nannini, eseguite dai cantanti Mary Tiralongo e Pino Greco, hanno dato ancora un “input” al vescovo per parlare dell’amore e per riportare il loro significato a una interpretazione cristiana della vita.