Predica di Avvento
“Oggi tutta la Chiesa si stringe intorno al successore di Pietro” per il suo 50º di sacerdozio. È iniziata con gli auguri al Santo Padre la seconda predica di Avvento, tenuta da padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano, alla presenza del Papa. Al centro della predica, il Magnifica, che “non è un incitamento a rovesciare, anche con la violenza, i potenti dai troni. È un ammonimento rivolto soprattutto ai ricchi e ai potenti circa il tremendo pericolo che corrono, come nella parabola del ricco epulone”, ha spiegato il domenicano – secondo quanto riferisce Vatican news – ricordando che “la Chiesa possiede, grazie alla parola di Dio, un’immagine diversa della realtà del mondo, l’unica definitiva, perché ottenuta con la luce di Dio. Essa non può occultare tale immagine. Deve diffonderla, senza mai stancarsi, renderla nota agli uomini, perché ne va del loro destino eterno. È l’immagine che alla fine resterà quando sarà passato lo schema di questo mondo”. Maria, per prima, “ha messo a nudo la grande povertà della ricchezza di questo mondo”, ha spiegato Cantalamessa: “Dio tiene a distanza i superbi e innalza fino a sé gli umili e i piccoli; sta più volentieri con i bisognosi e gli affamati che lo tempestano di suppliche e di richieste, che non con i ricchi e i sazi che non hanno bisogno di lui e non gli chiedono nulla. Maria ci esorta, con dolcezza materna, a imitare Dio, a far nostra la sua scelta. Io dove guardo? Verso il basso, dove ci sono miseria, bisogno e povertà? O verso l’alto, verso chi mi può aiutare e dare prestigio?”. Il Magnificat, ha concluso il predicatore della Casa Pontificia, è una “meravigliosa scuola di sapienza evangelica. Una scuola di conversione continua. Maria continua a magnificare il Signore per tutte le generazioni; la sua voce sostiene e trascina quella della Chiesa”.