Pastorale

Disabilità: card. De Donatis (Roma), “non ce n’è nessuna che limiti il senso religioso dell’uomo”

“L’anima non è mai incapace di vivere ciò per cui è stata creata. Cioè essere figlia del Padre, essere stabile dimora dello Spirito Santo. Non c’è nessuna circostanza o disabilità che possa toglierle questa capacità. L’unico ostacolo è la nostra libertà, che sola può rifiutare tutto”. Lo ha detto il card. Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, questa mattina, presso il Pontificio seminario maggiore, durante la presentazione del Vademecum per la pastorale delle persone con disabilità, “Nessuna anima è disabile”, la cui pubblicazione è attesa per marzo 2020.
Il vicario generale, nel ricordare come il Vademecum “si collochi in un anno pastorale che la diocesi romana ha dedicato all’ascolto del grido della città”, ha affermato: “Ascoltare chi ci è prossimo, significa fargli spazio nel nostro cuore. Inteso biblicamente come interiorità e centro della persona, luogo in cui si depositano le nostre giornate, pensieri, sentimenti”. “L’ascolto non è infatti una questione di orecchio. Una persona disabile – ha osservato – ha solo più difficoltà a rivelarsi, a farsi conoscere, a raccontarsi. Per questo ha bisogno di un ascolto ancora più attento”.
Nel citare le parole di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità dello scorso 3 dicembre, il card. De Donatis ha detto: “Siamo chiamati a riconoscere in ognuna di essa, un singolare apporto al bene comune attraverso la propria originale biografia. A riconoscerne la dignità, ben sapendo che non dipende dalla funzionalità dei cinque sensi”. “Perché ciò avvenga – ha concluso – dobbiamo ‘sviluppare gli anticorpi contro una cultura che considera alcune vite di serie A e altre di serie B’. Non basta infatti fare buone leggi e abbattere le barriere se non cambia anche la mentalità”.