Seminario
“Il tema dell’impatto sociale si inserisce in un contesto di integralità dello sviluppo, che postula l’integralità del valore”: ha esordito così il direttore dell’Associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit Paolo Venturi, intervenendo al seminario su “Fare (e dire) bene il bene”, promosso dalla presidenza nazionale di Azione Cattolica oggi a Roma. “Le virtù vanno raccontate, per combattere i ‘vizi’, altrimenti si cade in una forma di avarizia che porta a sottrarsi al dono, ad essere autoreferenziali, a tenere il bene solo per sé”. “Il bene si rigenera quando è condiviso”: questa sorta di slogan, proposto da Venturi, è stato approfondito spiegando che “un buon esercizio di valutazione consente di dare valore alle cose buone che si fanno”. In un’epoca definita di ‘crisi di senso’, “la sfida dell’impatto sociale è nella dimensione trasformativa, auspicata anche da Papa Francesco quando parla di ecologia integrale – ha proseguito l’economista –. Bisogna valorizzare le categorie che di solito lasciamo fuori dalle valutazioni, perché si preferisce concentrarsi su ciò che è monetizzabile: il cambiamento umano realizzato da un’attività di volontariato ha un forte impatto in termini di sviluppo delle persone all’interno di una comunità, che si genera e si rigenera grazie al mutuo riconoscimento, al mutuo beneficio, alla solidarietà. Il Terzo settore deve imparare a raccontare ciò che fa e le motivazioni di senso di chi agisce al suo interno”, ha concluso.