Proteste
Anche se con intensità inferiore rispetto alle scorse settimane, sono proseguite anche in questo weekend marce, cacerolazos e manifestazioni, soprattutto di giovani e studenti, nelle strade di Bogotá. Il tutto in modo pacifico, come già accaduto per gran parte delle precedenti proteste. A scendere in piazza anche artisti e clown, e l’Orchestra Filarmonica, che suonando in omaggio agli indigeni ha pure eseguito la celebre canzone partigiana italiana “Bella ciao”, che è stata più volte cantata in queste settimane anche durante la protesta colombiana. Tra i temi più “gettonati” dai giovani manifestanti, da segnalare quelli della qualità del sistema educativo e delle politiche ambientali.
Su quest’ultimo tema, dalla capitale colombiana si segnala la voce di Susana Muhamad, ambientalista attività per i diritti umani, con un master in Gestione e pianificazione per lo sviluppo sostenibile presso la Stellenbosh University, in Sudafrica: “Di fronte al cambiamento climatico è importante, anche qui, alzare la voce e non scegliere politici che vogliono che la terra diventi un ‘agro-business’. Gli impegni di cambiamento, miglioramento e azioni concrete contro i cambiamenti climatici possono emergere più fortemente dai governi locali, in alleanza con i cittadini”. Secondo l’attivista, “solo mobilitando cambiamenti radicali nell’attuale modello di vita e lavorando su di essi possiamo salvare il pianeta. La Laudato si’ di Papa Francesco va alla radice del problema, denunciando come abbiamo pervertito i valori umani e i diritti umani per un’economia che non rappresenta più il meglio dell’umanità, ma i suoi valori peggiori”.