Omelia
“Seguendo una antica tradizione, la città si ritrova attorno alla grande famiglia delle Acciaierie, mescolati al di là dei ruoli, e animati dalla fede per condividere le ragioni di speranza che tutti noi riconosciamo provenienti dalla nascita di Gesù Cristo”. Così il vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Giuseppe Piemontese, nell’omelia della celebrazione in preparazione al Natale che ha presieduto ieri all’interno dell’Acciai Speciali Terni per i lavoratori e loro familiari, alla presenza dell’amministratore delegato dell’Ast Massimiliano Burelli, del sindaco di Terni, Leonardo Latini, del prefetto Emilio Sensi, e di altre autorità civili e militari e della dirigenza aziendale. “In tutta Italia – ha ricordato il presule -, da Taranto alla Sicilia, alla Sardegna, alla Lombardia, al Friuli, e altrove, oltre 160 tavoli di confronto tra Governo e sindacati, cercano di affrontare e risolvere vertenze sindacali. Anche qui a Terni la gente, le famiglie e i lavoratori sono preoccupati per il clima di incertezza e di depressione guardando ai giovani che emigrano in cerca di lavoro, per le tante aziende e fabbriche in crisi e in stato di agitazione e per le tante vertenze sindacali in piedi dalle difficili prospettive di soluzioni. Noi non vogliamo perdere la speranza né la pazienza. Anzi, intendiamo ravvivare la nostra fiducia nel buon senso comune, nelle capacità di dialogo e di mediazioni non solo tra le varie parti in causa, ma anche con l’apporto di istituzioni politiche, economiche e finanziarie nazionali e sovranazionali per promuovere un ordine locale e mondiale più giusto e a beneficio dell’uomo”. L’incoraggiamento di mons. Piemontese è verso un “dialogo sincero e fiducioso”, convinto che “le trattative a oltranza sono la strada maestra per una giusta e civile convivenza”. “Mentre la riserva mentale, che cela la pretesa della fame di guadagno e del profitto prima di tutto e ad ogni costo, saranno la premessa e la causa della sconfitta e del fallimento generale di tutti”.