Politica
Ha già raccolto decine e decine di sostenitori, tra i quali esponenti del mondo produttivo, accademici, big della politica e campioni dello sport, fino al vescovo di Treviso mons. Michele Tomasi, e al sindaco del capoluogo Mario Conte, oltre a tantissimi cittadini. È la campagna promossa dal Centro della famiglia di Treviso (istituto della diocesi), per spronare il Governo a istituire l’assegno unico di 250 euro al mese per figlio. “Un atto ormai irrinunciabile e non procrastinabile per sostenere le famiglie – secondo Francesco Pesce, presidente del Centro della famiglia -, che rappresenta inoltre un segnale importante, proprio in tema di politiche per la famiglia, per combattere il più che preoccupante tasso di denatalità che affligge il Paese, e dal quale la Marca Trevigiana non è certo immune”.
Ha preso, così, il via in queste ultime settimane la campagna “Ci metto la faccia challenge #assegnounico” che vede già coinvolti testimonial eccellenti. Tanti volti con tanto di maglietta della campagna indossata, vengono ritratti e pubblicati sui canali social del Centro della famiglia di Treviso.
Occorrono dagli 8 ai 10 miliardi. Risorse che si potrebbero reperire, anche in parte, già in questa legge di bilancio. Una possibilità è quella di intervenire sulle risorse incassate dall’Inps con gli importi versati dai datori di lavoro e dallo Stato per gli assegni famigliari. Si tratta di 8,6 miliardi, di cui solo 5,3 erogati. I restanti 3,3 miliardi potrebbero essere utilizzati proprio per sostenere l’assegno unico.
Per Adriano Bordignon, direttore del Consultorio della struttura trevigiana, “le famiglie, anche in questa legge di bilancio, sembrano essere sempre il fanalino di coda. Non basta nemmeno lo spauracchio della crisi demografica che coinvolge anche il futuro delle pensioni, del welfare e della sostenibilità di tutto il Paese”.