Società

Migrazioni: Ucoop, “fermare la fuga dei cervelli dall’Italia, negli ultimi vent’anni 1,2 milioni di persone hanno abbandonato la Penisola”

“È necessario fermare la fuga dei cervelli dall’Italia con 1,2 milioni di persone che negli ultimi vent’anni hanno deciso di abbandonare la Penisola per andare a cercare fortuna all’estero spesso con un laurea in tasca”. Lo afferma l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in relazione all’ultimo report Istat sulle “Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente” relativo all’anno 2018.
Relativamente alle emigrazioni, l’Italia perde risorse umane in favore di altri Paesi come la Germania, la Francia, il Brasile, gli Stati Uniti o il Canada. Per Uecoop, “il ‘buco’ demografico copre di fatto il periodo a cavallo delle recenti grandi crisi economiche mondiali alle quali il Paese ha pagato un pesante tributo”. “La ricerca di un lavoro o di migliori prospettive di futuro – viene rilevato nella nota – spinge molti a emigrare mentre la disoccupazione in Italia rimane attorno al 10% contro il 3,1 della Germania o il 6,3 della media Ue”. In questo contesto – afferma Uecoop – il sistema cooperativo con quasi 80mila realtà a livello nazionale e 1,2 milioni di addetti rappresenta un importante ‘ammortizzatore’ occupazionale con il 66% degli addetti che ha un diploma di scuola secondaria e più del 15% è laureato e con una incidenza trasversale su più settori: dall’edilizia alla sanità, dall’informatica all’agricoltura, dalla logistica al terziario avanzato”. “Gli occupati sono concentrati soprattutto nella fascia d’età fra i 30 e i 49 anni (58,5%) il 13,1% ha un’età compresa tra 15 e 29 anni e più di un quarto ha oltre 50 anni, mentre quasi la metà del totale è rappresentato dalle donne. Gli operai sono il 64,8% del totale, gli impiegati rappresentano il 30,8%, mentre il resto sono quadri, apprendisti e dirigenti”, sottolinea l’Unione europea delle cooperative. “Quasi 8 addetti su 10 (78%) hanno poi un contratto a tempo indeterminato, importante condizione – conclude Uecoop – per favorire la stabilità sociale e famigliare”.