Finanza
Nel solo ultimo anno sono stati censiti 139 programmi, per 180 milioni di erogazioni. Lo segnala il Rapporto “Microcredito sociale ed imprenditoriale: dati ed analisi dell’evoluzione in Italia”, presentato stamani in Senato, a Roma, a cura della società “CBorgomeo&Co”, promosso da Confcooperative, Federcasse (l’Associazione Nazionale delle BCC e Casse Rurali) e con il contributo di Fondosviluppo. Il report, più in generale, ha evidenziato come in Italia, dal 2005 al 2018, siano stati attivati 390 programmi di microcredito, che hanno consentito a oltre 166mila soggetti di accedere a prestiti per un valore totale di oltre 2 miliardi di euro. Il valore medio dei prestiti si attesta a 12mila euro. Della necessità di dare una risposta sempre più “organica” alla domanda di piccolo credito che nasce dal basso ha parlato Carlo Borgomeo, presidente di “CBorgomeo&Co”, lanciando anche la proposta di costituire un Fondo di garanzia unico nazionale per il microcredito, per evitare una dispersione di risorse oggi evidente. Proposta nei confronti delle quali il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, ha espresso massima attenzione, sottolineando a sua volta come promuovere e rendere il microcredito in maniera sempre più efficace significhi lavorare a un “modello” di economia “più vicina alle esigenze reali delle persone, in una logica inclusiva e sostenibile”. Per Baretta, un piano organico di rafforzamento dello strumento microcredito dovrebbe avere come obiettivi primari l’attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e del welfare sussidiario.