Pedofilia

Rescritto per l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”: Tornielli, abolire segreto pontificio è “decisione storica”

Una decisione “storica”, frutto del summit sulla protezione dei minori convocato nel febbraio 2019 da Francesco in Vaticano. Così Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, definisce il rescritto del Papa per l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”, pubblicato oggi, con il quale Francesco abolisce il segreto pontificio nei casi di abuso sui minori, di violenza sessuale e di pedopornografia. “Ciò significa che le denunce, le testimonianze e i documenti processuali relativi ai casi di abuso conservati negli archivi dei Dicasteri vaticani come pure quelli che si trovano negli archivi delle diocesi, e che fino ad oggi erano sottoposti al segreto pontificio, potranno essere consegnati ai magistrati inquirenti dei rispettivi Paesi che li richiedano”, spiega Tornielli: “Un segno di apertura, di disponibilità, di trasparenza, di collaborazione con le autorità civili”. Nel caso dei Dicasteri vaticani – precisa Tornielli nell’articolo pubblicato su Vatican News l’Osservatore Romano – la richiesta “dovrà essere inoltrata attraverso una rogatoria internazionale”, mentre nei casi in cui i documenti richiesti siano conservati negli archivi delle Curie diocesane, “i magistrati inquirenti dei rispettivi Paesi inoltreranno la richiesta direttamente al vescovo”. Restano comunque salvi “i regimi particolari, che possono essere previsti in accordi o concordati tra la Chiesa e lo Stato. “Il bene dei bambini e dei ragazzi deve sempre venire prima di qualsiasi tutela del segreto, anche di quello pontificio”; così Tornielli sintetizza la portata del rescritto, che “non intacca in alcun modo il sigillo sacramentale, cioè il segreto della confessione, che è tutt’altra cosa dal segreto pontificio sugli atti e le testimonianze. Né significa che i documenti dei processi debbano diventare di dominio pubblico e siano dunque destinati alla divulgazione. La riservatezza per le vittime e per i testimoni dovrà essere sempre tutelata. Ma ora la documentazione dovrà essere messa a disposizione delle autorità civili per le indagini riguardanti i casi già interessati da un procedimento canonico”.