Edifici di culto
Due antiche chiese riaperte al culto dopo interventi di recupero architettonico e restauro: la chiesa madre di Delia, Santa Maria di Loreto, e la rettoria Santissimo Crocifisso di Gaddira a San Cataldo, in cui il vescovo di Caltanissetta, mons. Mario Russotto, ha celebrato solennemente la nuova dedicazione e consacrazione. Una festa per tutta la comunità di Delia la riapertura della chiesa madre, i cui lavori, finanziati dal Patto per il Sud, sono stati completati con le donazioni dei fedeli. “L’amore che qui sperimentiamo nell’inchino misericordioso di Dio siamo chiamati a donarlo – ha sottolineato il vescovo nella sua omelia pronunciata a Delia –, a condividerlo con i nostri fratelli: non solo i poveri materialmente ma i poveri di senso, i poveri che non riescono a trovare una direzione nella loro vita; a condividerlo con gli affamati e gli assetati di affetto, di ascolto; a condividerlo con i ciechi, quelli che non riescono a vedere la luce di Dio nella loro esistenza”. La chiesa madre di Delia, fondata nel 1300, è stata ricostruita a metà del XVIII secolo dopo il terremoto che ha sconvolto la Sicilia e ospita nei suoi sei altari di legno scolpito dorato, preziosi dipinti, sculture, reliquiari d’argento e un resto sacro di Santa Rosalia. Alla periferia di San Cataldo l’antica rettoria del Ss. Crocifisso (XVIII secolo) è stata recuperata nell’antica costruzione e completata con nuovi locali pastorali. È stato realizzato un nuovo altare sul quale è stata collocata una reliquia del beato Giacomo Cusmano, l’ambone, la sede e una casa canonica nei locali antistanti la Chiesa, acquistati e ristrutturati con fondi Cei.