Discorso

Politica: Mattarella, “misurarsi con la complessità dei problemi e delle situazioni”. “Nemico da sconfiggere insieme è la mancanza di lavoro”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“È necessario misurarsi con la complessità dei problemi e delle situazioni, assumere decisioni, compiere delle scelte nei tempi richiesti dalla velocità delle trasformazioni in atto. Stabilire priorità e concentrare le risorse sui settori strategici per il nostro futuro, fare affidamento su competenze solide, tener conto degli effetti non soltanto immediati di quanto viene deciso”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso al Quirinale in occasione della cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile.
“Il tradizionale e frequente augurio ‘felice anno nuovo’ esprime il fascino e la suggestione del futuro”, ha osservato il Capo dello Stato, evidenziando come “è paradossale – proiettati, come già siamo, nel domani – che venga contraddetto da spinte e aspirazioni di ritorno a condizioni del passato; a un passato impossibile perché rimosso dalla realtà. Una scelta siffatta condurrebbe inevitabilmente a un rapido e malinconico declino”.
“Non ci si può limitare a subire gli eventi, lasciando a dinamiche incontrollate il compito di decidere come sarà il mondo nuovo”, ha ammonito: “Tanto più è necessario questo impegno in quanto assistiamo all’emergere di energie nuove, di domande di tanti giovani che, in ogni parte del mondo, chiedono di far valere il loro diritto al futuro. Perché il loro futuro è oggi, qui, adesso”.
Secondo il presidente, “preparare il futuro, cominciando a viverlo, significa non ignorare quel che si trasforma attorno a noi. Alzare lo sguardo dalle emergenze del presente, non significa in alcun modo parlar d’altro. Significa, al contrario, indicare la cornice e un metodo in base ai quali adoperarsi per risolvere i tanti problemi, anche gravi, che ancora attendono soluzioni, guardando oltre il contingente e la mera ricerca di consenso”.
Mattarella ha poi individuato “la missione per cui combattere e il nemico da sconfiggere insieme: la mancanza di lavoro, quel lavoro indicato come fondamento della nostra Repubblica. Il lavoro che, quando c’è, è sovente precario o sottopagato”. “Occorre – ha proseguito – impegnarsi intensamente, valorizzare le professionalità e le intelligenze. L’Italia ha grandi potenzialità. Le trae dalla sua storia, dai principi fondamentali su cui è nata la Repubblica. Le ritrova nel suo straordinario patrimonio culturale; e anche nella creatività, nella voglia di fare della nostra gente”.